Attualità
20 Settembre 2021
“La scuola è chiamata a incidere nella ricostruzione della cultura antifascista e a educare alla democrazia”

Caso Gargioni. Insorgono i sindacati

di Redazione | 4 min

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Stefano Gargioni

“Chi sta ‘fuori’ dalla Scuola sta fuori dalla Costituzione”. Dopo l’ennesima provocazione del dirigente scolastico Stefano Gargioni le varie sigle sindacali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Rua, Snals Confsal, Gilda e Unams insorgono a una voce per chiedere provvedimenti.

Provvedimenti adeguati al significato di quella scritta, “Il green pass rende liberi”, sovrapposto alla cancellata che portava ad Auschwitz.

Appena due settimane fa Gargioni, in occasione di un consiglio docenti, non aveva chiesto né ha provveduto a richiedere il green pass agli insegnati che avevano partecipato. E già allora le organizzazioni sindacali erano intervenute presso l’Ufficio Scolastico Territoriale di Ferrara chiedendo di fare chiarezza sull’episodio.

“Un intervento che supportava l’ennesimo incontro richiesto dalla rsu al dirigente scolastico – spiegano i sindacati – per il rispetto dei protocolli di sicurezza costruiti anche dai rappresentanti sindacali per prevenire la diffusione del Covid-19 e il rispetto delle norme di legge attualmente in essere in riferimento alla scuola”.

Fino alle parole di ieri, “inaccettabili”, scritte da “colui che è dirigente di una istituzione democratica come la scuola”. “La scuola – ricordano le organizzazioni sindacali -, è una delle istituzioni principali del Paese, chiamata a tenere desta la memoria, a incidere nella ricostruzione della cultura antifascista e a educare alla democrazia, secondo lo spirito della Costituzione”.

E per questo le parole come quelle scritte dal dirigente dell’istituto “Perlasca” “sono gravissime e lontanissime dal lavoro quotidiano di tutto il personale che opera all’interno di quella istituzione scolastica. Una comunità educante volta all’insegnare alle nuove generazioni i valori dell’antifascismo e nel far conoscere loro il carattere negativo che assunse il totalitarismo nel Novecento”.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Rua, Snals Confsal, Gilda e Unams ribadiscono che “la scuola come luogo pone al centro: la memoria quale impegno, la storia come lezione decisiva, la cultura per preservare dai ritorni delle peggiori stagioni totalitarie. Tocca a noi “società civile” impedire che parole dure come pietre vengano lanciate contro la libertà, la democrazia, la Costituzione”.

A questo punto i sindacati chiedono all’amministrazione scolastica di “andare fino in fondo nel rispetto delle norme e assuma le decisioni conseguenti”.

Sulla questione intervengono anche i rappresentanti sindacali (rsu) – Ilaria Pasti, Arianna Massari e Mara Brunaldi – e la responsabile della sicurezza dei lavoratori (rls) – Sonia Mandosso –, che fanno parte della Commissione Covid del “Perlasca”, per esprimere il proprio “disagio” e la loro “ferma posizione” in questo “momento di esposizione mediatica al quale il nostro istituto è sottoposto nostro malgrado”.

“Desideriamo porre l’attenzione sulla nostra posizione – spiegano -, da sempre mantenuta, in linea con i nostri ruoli professionali e compiti di mandato per il rispetto delle norme di sicurezza all’interno della scuola in cui lavoriamo e studiamo insieme a bambini e ragazzi”.

Rsu e rls assicurano che “la comunità educante, tutta, dell’Istituto Perlasca lavora da anni nel solco dei principi della nostra Costituzione. La progettualità educativo-didattica approvata dagli organi collegiali, e messa in atto nelle classi, ha avuto sempre al centro il rispetto di questi imprescindibili valori”.

E loro, come rsu e rls, “abbiamo sempre lavorato per il rispetto dei protocolli e dei diritti di lavoratrici e lavoratori del nostro istituto. Da sempre, il nostro ruolo di rappresentanza dei lavoratori ci chiede di lavorare per il rispetto delle regole e dettami costituzionali per garantire sicurezza ‘ambientale’, ‘sanitaria’, e non ultima, ‘emotiva’, alla comunità tutta per adempiere appieno al ruolo educativo all’interno dell’Istituzione scolastica. Ciò è vero a maggior ragione nel tempo pandemico”.

Rsu e rls si dicono anche “consapevoli del disagio provato in questi giorni dalle famiglie che leggono, su media locali e nazionali, notizie che ci riguardano: questa comunicazione è rivolta anche a queste ultime per garantire che verranno poste tutte le energie in atto per l’applicazione della normativa, come da sempre svolto”.

In una nota interviene anche l’Associazione scuole autonome ferraresi (Asafe), rappresentate dai dirigenti scolastici della provincia di Ferrara, i cui dirigenti prendono le distanze dal post pubblicato su Facebook da Gargioni, “la cui sconcertante immagine è rimbalzata velocemente sui media”.

Asafe esprime “disapprovazione per questa gratuita provocazione, che ferisce profondamente la memoria delle vittime dell’Olocausto”. Asafe vuole sottolineare “con convinzione che i dirigenti scolastici e le comunità scolastiche lavorano ogni giorno per salvaguardare, garantire e difendere i valori della nostra Costituzione nata proprio per contrastare derive antidemocratiche e lesive dei diritti umani”.

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