Cento. “Cento non è città per tutti”. Specialmente per i disabili. Lo afferma Antonella Grassilli, della lista Cento Si Cura a sostegno di Edoardo Accorsi.
“Chi di voi è seduto o deve spingere una carrozzina per le vie di Cento – riflette Grassilli – avrà sicuramente provato tanta frustrazione per raggiungere luoghi chiave come la Piazza, l’ospedale, il teatro, o anche più semplicemente per la spesa quotidiana”.
Un gradino troppo alto, il pavimento scivoloso, una rampa eccessivamente ripida o il tasto dell’ascensore non raggiungibile da seduti: “sono decine i momenti della giornata in cui ci si rende conto di quanto le città siano complicate per chi ha difficoltà motorie, e di come vengano progettate senza tenere conto delle categorie più bisognose da questo punto di vista”.
Questo per quanto riguarda la disabilità, ma non solo: “Cento è una città difficile anche per una mamma con il bimbo in carrozzina, o per un anziano con problemi di deambulazione. Parliamo di dettagli per i più, che tuttavia rappresentano una forma di discriminazione, perché a certi luoghi, nei fatti, ci è impedito l’accesso, mentre in altri reso così difficoltoso da disincentivarlo”.
“Penso ad esempio al chiostro della Rocca Antica – continua la candidata al consiglio comunale -, luogo di una splendida rassegna cinematografica promossa dal Don Zucchini ma non servito da rampe per l’accesso alle carrozzine. O alle tante vie del centro, per non parlare delle frazioni, in cui le barriere architettoniche ti invitano a rinunciare, per evitare situazioni difficili, imbarazzanti e talvolta pericolose”.
“Non chiedo molto – conclude -. Vorrei solo che Cento fosse una città per tutti, nulla di più. E vorrei che chi amministra abbia a cuore per davvero i bisogni di chi la città vorrebbe viverla ma, in queste condizioni, non può”.
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