Eventi e cultura
15 Settembre 2021
Dal 23 al 26 settembre il giardino del Museo ospiterà decine di ospiti prestigiosi: dallo scrittore israeliano Eshkol Nevo al professore emerito Luciano Canfora, da Romano Prodi agli scrittori Igiaba Scego e Alessandro Piperno

Ritorna al Meis la Festa del Libro Ebraico

di Redazione | 6 min

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(foto di Francesco Mancin)

Torna per la XII edizione, la Festa del Libro Ebraico, uno dei principali eventi culturali ideato e organizzato dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-Meis di Ferrara. Attraverso presentazioni di libri, incontri, performance live, proiezioni e concerti, il festival letterario ha permesso a migliaia di persone di entrare in contatto con la ricchezza culturale dell’Ebraismo e si è confermato un appuntamento fisso per la città estense.

Dal 23 al 26 settembre il giardino del Museo ospiterà sotto la sukkah, la tradizionale capanna costruita in occasione della festa ebraica di Sukkot, decine di ospiti prestigiosi: dallo scrittore israeliano Eshkol Nevo al professore emerito Luciano Canfora, dal politico ed economista Romano Prodi agli scrittori Igiaba Scego e Alessandro Piperno.

Il tema conduttore sul quale si interrogheranno e rifletteranno i protagonisti della XII edizione della Festa del Libro Ebraico è la Casa. Forse la parola più pronunciata in questi ultimi mesi, “Casa” è un luogo ma anche uno stato d’animo, un rifugio o una trappola. Può significare famiglia, stabilità, sicurezza, ma alle volte anche oppressione e insofferenza. Per l’Ebraismo, la casa è sempre stato uno strumento di elezione per la trasmissione dell’identità e dei valori, una risorsa che ha permesso la sopravvivenza di un popolo in diaspora. Il vocabolo in ebraico usato per indicarla è Bayit, la cui lettera iniziale – Bet – è la prima consonante dell’alfabeto e ha una forma chiusa su tre lati, simbolo di protezione, ma anche di permeabilità culturale.

L’iniziativa ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara. È realizzata inoltre con la collaborazione dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e la sponsorizzazione di Coferasta.

“La Festa del Libro Ebraico – spiega il presidente del Meis Dario Disegni – è da più di un decennio uno degli eventi cardine che rappresenta il cuore e la missione del Museo. Negli anni abbiamo avuto l’onore di ospitare a Ferrara autori italiani e internazionali tra i più rappresentativi della letteratura contemporanea. Per il secondo anno consecutivo, nonostante le difficoltà e i limiti imposti dalla pandemia, non abbiamo voluto rinunciare a un festival che porta con sé il valore inestimabile della cultura. Questi tre giorni saranno una vera e propria festa di nome e di fatto, che celebra il libro, l’identità ebraica e il dialogo”.

“La capanna con il tetto di frasche nella quale, secondo la Torah, gli ebrei devono risiedere per sette giorni – aggiunge il direttore Amedeo Spagnoletto – rappresenta la precarietà sulla quale deve riflettere l’umanità nel contesto più intimo della dimora. Ma è anche il simbolo di uno spazio aperto all’ospitalità, un luogo accogliente, proprio perché semplice ed essenziale, dove tutti possono riconoscersi e dialogare. Ambientare la Festa del Libro Ebraico in questa cornice così speciale significa, in fondo, riconoscere al testo scritto queste peculiarità. La lettura crea una relazione unica in ognuno e contemporaneamente ci apre a mondi nuovi con i quali instauriamo un contatto eterno”.

IL CALENDARIO

Si inizia il 23 settembre alle 17 con l’inaugurazione (evento su invito). Intervengono Dario Disegni, presidente del Meis, Daniele Ravenna, Ministero della Cultura, Mauro Felicori, assessore alla cultura e paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Alan Fabbri, sindaco di Ferrara, e Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Alle 18 si apre al pubblico con un tuffo nel passato: una conversazione a più voci dedicata alla vita a Pompei, Gerusalemme e Roma nel cruciale decennio 70/80 del I secolo. Il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini ne discute con il professore emerito di Filologia classica all’Università di Bari Luciano Canfora (autore de “Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme”, Laterza 2021) e Samuele Rocca (autore di “Mai più Masada cadrà”, Salerno, 2021). Modera l’archeologa e ‘digital media curator’Astrid D’Eredità.

Venerdì 24 settembre la mattinata (9.30-11) è dedicata alle scuole con “A cosa serve una casa?”, un laboratorio di filosofia per bambini a cura della filosofa, educatrice e scrittrice Sara Gomel.

Alle 12 si presenta il libro “Il merito dei padri. Storia de La Petrolifera Italo Rumena 1920-2020” (ed. Il Mulino, 2020) di Tito Menzani, Emilio Ottolenghi e Guido Ottolenghi: la storia di un’impresa e una famiglia, tra gli ostacoli della guerra e le leggi razziali, cadute e risalite. Guido Ottolenghi conversa con Romano Prodi (presidente Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli) moderati dal neo rettore dell’Università degli Studi di Ferrara Laura Ramaciotti.

Alle 16 il direttore del Meis Amedeo Spagnoletto e il presidente dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara Anna Quarzi presentano il libro di Edith Bruck “Il pane perduto” (La nave di Teseo, 2021), vincitore del Premio Strega Giovani e del Premio Viareggio-Rèpaci, in collegamento con l’autrice.

Sabato 25 settembre si conclude con “Il violinista sul tetto” la seconda edizione dell’Arenameis “Una risata ci salverà”, il cinema all’aperto ospitato nel giardino del Museo. A precedere la proiezione del celebre musical che ha fatto la storia del cinema, una imperdibile sorpresa riservata al pubblico. Per l’occasione si potrà inoltre visitare dalle 19.30 la mostra “Ebrei, una storia italiana”, mentre l’evento e la proiezione inizieranno alle 20.30.

La festa si chiude domenica 26 con una intera giornata dedicata ai libri: alle 10, un laboratorio per i bambini dai 7 ai 10 anni a cura del Meis. Alle 10.15 il direttore del Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) Gadi Luzzatto Voghera presenta il libro di Raniero Fontana “André Neher. Apertura di spirito, coraggio della fede” (Pazzini, 2020), dedicato al filosofo e teologo francese naturalizzato israeliano André Neher, grande conoscitore della Kabbalah, la mistica ebraica.

Alle 11.30 viene presentato in anteprima I-Tal-Ya Books, il progetto internazionale di censimento digitale di circa 35.000 libri ebraici, frutto della collaborazione tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la National Library of Israel. Dopo i saluti di Noemi Di Segni, presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, di Oren Weinberg, pirettore National Library of Israel, di Sally Berkovic, amministratore delegato Rothschild Foundation Hanadiv Europe, intervengono Yoel Finkelman, curator judaica collection della National Library of Israel, Francesca Bregoli, professore associato di Storia (Queens College, Ny), Andrea De Pasquale, direttore dell’Archivio Centrale dello Stato, e Chiara Camarda, catalogatrice dell’I-Tal-Ya Books Project. Modera Gloria Arbib (Steering Committee I-TAL-YA Books Project e membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Meis). Segue la Teca Digitale: dimostrazione e ricerca del Catalogo unico dei libri ebraici. Le traduzioni sono a cura dei tirocinanti della Sslmit Università di Trieste – Pagine Ebraiche.

Alle 16.30 Shaul Bassi racconta il volume da lui curato “Il cortile del mondo. Nuove storie dal Ghetto di Venezia” (ed. Giuntina, 2021) assieme alla scrittrice Igiaba Scego, autrice di uno dei contributi contenuti nel libro. Modera la curatrice del Meis Sharon Reichel.

Appuntamento conclusivo alle 18 con “Io sono la mia casa”, l’incontro che vede come protagonisti lo scrittore israeliano Eshkol Nevo, dal cui libro “Tre piani” (Neri Pozza, 2015) il regista Nanni Moretti ha tratto il suo ultimo film presentato al Festival di Cannes, e lo scrittore Premio Strega Alessandro Piperno, tornato in libreria proprio in questi giorni con il romanzo “Di chi è la colpa” (Mondadori, 2021), moderati dalla direttrice del Circolo dei Lettori di Torino e scrittrice Elena Loewenthal.

INFO E PRENOTAZIONI

Tutti gli eventi tranne l’Arenameis sono gratuiti. È consigliata la prenotazione. L’ingresso dei prenotati è consentito fino a 10 minuti prima dell’inizio dell’evento, dopo tale orario l’ingresso sarà possibile anche per i non prenotati nei limiti della capienza consentita dalla normativa Covid. Per accedere, sarà necessario esibire il Green pass. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0532 1912039 e 342 5476621 (attivi martedì-domenica 10-18), email a meis@coopculture.it. In caso di pioggia gli eventi si terranno negli spazi interni del museo. L’ingresso all’Arenameis ha il costo di 4 euro e comprende la visita alla mostra “Ebrei, una storia italiana”.

Alcuni eventi potranno essere seguiti in diretta sulla pagina Facebook del Meis @MEISmuseum: scopri di più su meis.museum/fle2021/

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