Esprimo la mia ferma contrarietà alla proposta muroniana di intitolare una via di Tresignana ad Antonio Pennacchi, un “fasciocomunista” molto “fascio” e poco comunista, che da giovane si iscrisse al MSI e nel 2011 si candidò a Latina nelle liste del partitucolo fondato da Gianfranco Fini, che ebbe misera sorte elettorale.
Da tempo, con la scusa di rivalutare le imprese aeronautiche (vedi prossima mostra su Balbo) o l’architettura dell’esecrato ventennio, è in atto una subdola e sotterranea opera di rivalutazione di uomini e opere del funesto regime fascista, esemplificate dalla recente proposta del leghista Durigon di re-intitolare un parco di Latina ad Arnaldo Mussolini.
Opera a cui – come ha ricordato opportunamente Ranieri Varese – hanno prestato il fianco anche le giunte Sateriale e Tagliani. La prima approvando l’intitolazione di una via ai “Trasvolatori Atlantici” (omaggio indiretto a Italo Balbo) e la seconda patrocinando un premio intitolato a Nello Quilici, fraterno sodale del “quadrumviro”.
Spero che Laura Perelli, memore delle sue radici di sinistra (anche se ormai molto scolorite) riveda la decisione di intitolare una via di Tresigallo ( o meglio, di Tresignana) al “fasciocomunista” Pennacchi.
Di questo passo mi aspetto anche, prossimamente, che venga eretto un monumento (perchè no?) al gerarca Edmondo Rossoni, che la Perelli potrebbe inaugurare con tanto di fascia tricolore..
E qualcuno (magari Nicola Lodi, Alberto Balboni, Vittorio Sgarbi o Alcide Mosso) potrebbe pure pensare, fra il disinteresse del PD e di “Gente a modo” di ri-denominare “Rossonia” la Via del Mare…
Anna Fiorini