Attualità
19 Luglio 2021
Anselmo: “Ciò che sta accadendo anche a Ferrara di questi tempi non solo é estremamente triste, ma fa paura. I deboli chiedono aiuto e vengono messi alla berlina”

G8 di Genova 20 anni dopo. Dalla macelleria messicana a Santa Maria Capua Vetere

di Redazione | 3 min

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Vent’anni un altro era possibile. Lo gridarono a Genova in centinaia di migliaia di persone prima di essere massacrate per le strade.

Oggi, nei giorni in cui si ricorda l’anniversario del G8, l’esigenza diventa ancor più pressante: “Un altro mondo è necessario”.

È questo il titolo della conferenza organizzata dalla Comunità di San Benedetto al Porto insieme ad Antigone e a Magistratura Democratica che si terrà nella città della Lanterna domani, martedì 20 luglio. A parlare di “diritti inviolabili di chi è sottoposto a restrizione della libertà personale” ci sarà l’avvocato ferrarese Fabio Anselmo.

Il giorno dopo parteciperà all’incontro organizzato da Amnesty International “Genova 2001: quali lezioni abbiamo appreso”, sull’introduzione del reato di tortura nel codice penale.

“Lunedì (oggi, ndr), io e Ilaria Cucchi partiremo per Genova – conferma Anselmo -. È per me un onore poter parlare in quell’occasione. Ma non so più cosa dire. La rabbia di fronte alla comunicazione falsa ed ignorante di questi ultimi tempi mi rende muto”.

Il riferimento è ai recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno visto macchiare le divise della Polizia Penitenziaria: “mentre a Genova la macelleria messicana veniva negata, oggi quella di Santa Maria Capua Vetere viene rivendicata”.

Il parallelismo serve a far capire cosa sia cambiato, o non cambiato, rispetto al G8 di 20 anni fa. E, se è cambiato, in meglio o in peggio.

“Narrazione, comunicazione e propaganda sono fenomeni che paiono essere innocui e fatiscenti – riflette l’avvocato dei casi Aldrovandi e Cucchi -.. Vengono per questo tollerati ed accolti volentieri nei talk show. In realtà sono micidiali per la sorte del futuro dei nostri figli. Venti anni fa Gli scomodissimi ideali del Global Social Forum vennero oscurati dalle cronache compiacenti di quelle violenze. Vennero asfaltati e pattumati. Pensiamo solo all’ambiente tanto per fare un esempio”.
In questo secondo Anselmo “la stampa avrebbe un ruolo fondamentale per porre un argine a questa deriva catastrofica, ma vi sono sempre meno giornalisti capaci o in grado di poter fare veramente il loro mestiere. Quei pochi, a livello nazionale come in provincia, hanno sempre più la vita difficile se non impossibile”.

E “quando il coraggio non manca si fanno sentire immancabili le conseguenze. Il sistema, tra proprietà editoriali e share pubblicitari, é in tilt. Quando le piccole testate ci provano sono condannate a sopravvivere con incerto futuro. In tutto questo i cittadini assistono acriticamente ad esibizioni di poteri nazionali e locali apertamente non loro consentite dalla legge”.

E riflessi di questo se ne scorgono anche in terra estense. “Ciò che sta accadendo anche a Ferrara di questi tempi non solo é estremamente triste, ma fa paura. I deboli che chiedono aiuto vengono messi alla berlina da potenti che esibiscono comportamenti scomposti che mai sarebbero tollerati dalle persone comuni, specie se non italiani”.

“Abbiamo bravi giornalisti e necessità estrema che continuino a fare il loro mestiere – conclude -e che venga loro consentito farlo. Diversamente sappiamo già come qualificare l’assetto politico della nostra società”.

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