Morìa di pesci nel fossato del Castello estense. Alcuni esemplari sono emersi a galla privi di vita per ragioni ancora da comprendere.
Il fenomeno ha interessato sia pesci di taglia piccola che grossi esemplari di carpa.
Come si ricorderà, l’acqua del fossato era stata invasa dalle alghe, che stavano crescendo a dismisura, tanto che pochi giorni fa è stato effettuato un intervento con l’immissione di circa 160 litri di bioliquido per contrastare la proliferazione delle alghe, un prodotto assolutamente innocuo messo a punto dalla struttura tecnica della Provincia in collaborazione con l’impresa Chriva di Roma, nel cui curriculum conta interventi di bonifica del lago Trasimeno, che tramite ricerche di laboratorio ha messo a punto il liquido utilizzato a Ferrara.
Ora la morìa di pesci, che potrebbe essere dovuta all’azione congiunta del caldo e della scarsità di ossigeno, un fenomeno dunque di anossia, o ad altre cause ancora da chiarire.
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