Politica
2 Luglio 2021
Inizia la raccolta firme per la parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale

Eutanasia legale, campagna referendaria al via a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Marco Cappato (foto dal sito dell’Associazione Luca Coscioni, CC BY SA 2.0)

La campagna referendaria ‘Eutanasia Legale’ ha preso ufficialmente il via giovedì a Ferrara con la conferenza stampa organizzata dall’Associazione Luca Coscioni e dal comitato promotore.

Obiettivo sono le 500.000 firme da raccogliere a livello nazionale entro il 30 settembre. In generale sarà possibile da qui alle prossime settimane aderire alla campagna anche presso il Comune di Ferrara, o presso avvocati e notai registrati: il loro ruolo è infatti fondamentale nell’ambito della raccolta firme perché hanno la facoltà di autenticarle, insieme a cancellieri, parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri comunali, consiglieri regionali e dipendenti comunali.

“Di fronte al silenzio del Parlamento che continua a rimandare la riforma necessaria – afferma
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -, il referendum a questo punto è l’unica possibilità per rendere l’eutanasia legale in Italia. È l’ultima chance in questa legislatura, altrimenti bisognerà aspettare altri 5 anni. Ci appelliamo alla cittadinanza per rafforzare sempre di più la nostra rete chiedendo di unirsi e partecipare direttamente e a comunicarci la disponibilità come volontari o autenticatori a questa grande battaglia di civiltà sul sito”.

Il referendum per l’eutanasia legale è stato depositato su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione.

Il testo prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (“omicidio del consenziente”), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per “eutanasia attiva” (sul modello olandese o belga). In caso di approvazione, si passerebbe dal modello dell’”indisponibilità della vita”, sancito dal codice penale del fascismo nel 1930, al principio della “disponibilità della vita” e dell’autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale (per i quali è invece intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza Cappato – Antoniani).

Il referendum è promosso da Associazione Luca Coscioni e fanno finora parte del Comitato Promotore: Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, Più Europa, Possibile, Sinistra italiana, Federazione dei Verdi. Il Comitato è aperto all’adesione di associazioni, partiti, movimenti sindacati e altre organizzazioni trai i primi sostenitori ci sono là Arci nazionale e la Cgil nuovi diritti.

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