Se qualcuno pensava che il turbo-capitalismo americano (ingrassato grazie alla vendita dei vaccini) con il volto sorridente di Joe Biden, tanto caro agli illusi di casa nostra, avesse mutato la sua natura, gli ultimi avvenimenti dovrebbero aver fatto piazza pulita di illusioni e vane speranze.
Sulla Cina Biden ha ripreso il discorso di Trump e sui migranti è recentissimo l’appello-minaccia della “progressista” Kamala Harris, vice del vecchio Joe, che ha detto ai guatelmatechi : “Non venite negli USA, se no vi rispediremo indietro”.
Magnifico! Chissa se fra un po’ il duo Biden-Harris annuncerà il riavvio dei lavori di costruzione del muro anti-migranti (la cui edificazione fu iniziata da Clinton…).
Tutto ciò mentre il “socialista” Sanchez non esita a fare uso di mezzi blindati per difendere i confini e qualcuno, da noi, per salvarsi l’anima a buon mercato se la prende con Salvini e con la Meloni. Giusto, per carità, ma è inutile guardare il dito dimenticando il cielo, mentre la UE se ne frega e gli accordi sui ricollocamenti sono “fuffa” per le anime candide che credono nell’Europa. Ma in quale Europa? Quella che vedo è l’Europa dei banchieri e dei mercanti, non certo quella dei popoli.
E la Fondazione “Migrantes” perchè non alza la voce contro questo immondo scenario? Perchè Mons. Perego, bravo a entusiasmarsi per l’assoluzione di Karola, non alza gli occhi e non denuncia la situazione?
Dov’è finita la sinistra che un tempo combatteva per i più deboli e che ora si accontenta di vedere Biden al posto di Trump e Lamorgese (la cui linea operativa sui migranti è stata definita “micidiale” da padre Alez Zanotelli) al posto di Salvini? Tutti muti come le sardine, ben chiuse nelle loro scatolette?
Gianna Artioli