Attualità
31 Maggio 2021
L'esperto Unife di cronobiologia è intervenuto sabato in una puntata di Sapiens (Rai Tre) con protagonista anche la nuova illuminazione pubblica di Ferrara

Il prof Manfredini: “Con luce di computer e smartphone, giovani sempre più nottabuli”

di Redazione | 2 min

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È da uno scenario notturno di piazza Trento e Trieste che il professore dell’Università di Ferrara Roberto Manfredini ha parlato, sabato su Rai 3, delle nuove frontiere della gestione dell’illuminazione artificiale, nel corso della puntata di “Sapiens. Un solo pianeta” condotta da Mario Tozzi.

Manfredini è ordinario di Medicina Interna dell’Università di Ferrara, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Clinica Medica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Anna di Ferrara ed esperto nazionale di cronobiologia (lo studio dei ritmi sonno-veglia legati al ciclo quotidiano della luce e del buio).

Nel corso della trasmissione ha spiegato che proprio “l’alternanza naturale di luce-buio è il sincronizzatore principale della vita di tutti gli esseri viventi”, poiché “la luce agisce come un interruttore” ed è capace di bloccare la melatonina (ormone prodotto nel cervello, che fa dormire), invece rilasciata nelle ore notturne.

“I giovani che fanno massiccio uso di schermi del computer, smartphone ed altri emettitori di luce blu (che bloccano la melatonina in misura maggiore), facendone uso anche alla sera diventano sempre più nottambuli e fanno sempre più fatica a svegliarsi al mattino”, ha sottolineato il docente.

La trasmissione ha preso le mosse da uno studio relativo all’area della costa orientale degli Stati Uniti, da cui si ricava la relazione tra “eccesso di illuminazione notturna, disturbi del sonno e obesità”.

“La modifica di illuminazione, sonno, alimentazione influisce sui ritmi circadiani (l’orologio biologico alla base della vita sulla terra, ndr), li de-sincronizza. Da qui “possono nascere problemi per la salute dell’uomo”, ha aggiunto Manfredini.

Per questo – ha spiegato il professore ferrarese – “l’importanza dell’illuminazione, di quando la assumiamo e del tipo di luce a cui ci esponiamo è, ad esempio, diventata un cardine dell’architettura e di nuove progettazioni, come le lampade che modificano lo spettro a seconda delle ore della giornata”.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, annunciando la puntata, nei giorni scorsi, il professor Manfredini aveva indicato Ferrara come caso di “positiva attuazione di installazioni luminose che non alterano la possibilità di vedere il cielo, anche nelle ore notturne”.

Il progetto di Hera e del Comune di Ferrara per la sostituzione di 24mila punti luce ha al centro infatti proprio la riduzione dell’inquinamento luminoso ed è accompagnato da una campagna di comunicazione dal titolo: “Torniamo a vedere le stelle”. La campagna è stata presentata – non a caso – il 10 agosto scorso, giorno di San Lorenzo. Il rinnovo dell’illuminazione pubblica consentirà anche un risparmio energetico: secondo la società verranno ridotti del 71 per cento i consumi di energia.

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