La vicenda dell’inceneritore viene ‘convertita’ da polemica a proposta. E’ questo l’intento dell’associazione Oltre Ferrara, che suggerisce di cogliere l’occasione per coinvolgere un soggetto privato importante come Hera per convogliare, accanto al termovalorizzatore, ulteriori investimenti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti. Sarebbe, secondo quanto afferma il presidente dell’associazione, Alex De Anna, una possibile contropartita politica che la richiesta di Hera potrebbe innescare a fronte di un maggiore utilizzo del termovalorizzatore che insiste sul territorio ferrarese.
“Crediamo – sostiene De Anna – di avere una grande occasione di poter far rinascere il nostro territorio sulla scia degli investimenti incentivati e caldeggiati dal Recovery Fund europeo, investimenti che hanno nella sostenibilità il grande fulcro attorno al quale si è deciso di imprimere una svolta ai vari aspetti della nostra vita”.
Dunque un grande progetto, accanto al maggior utilizzo dell’inceneritore, per il trattamento e il riciclo dei rifiuti “mettendo a fattor comune le grandi potenzialità che la nostra città e la nostra provincia possono esprimere in questo settore”. Il riferimento dell’associazione è all’Università di Ferrara che “diventerebbe fattore di innovazione con più di un progetto già in corso su queste materie da affiancare ai nuovi investimenti”, ma anche a Ferrara Fiere che avrebbe “le competenze idonee a promuovere potenzialità e attrattività di un futuro polo del riciclo ferrarese”, senza trascurare il tessuto di imprese del settore agricolo “che potrebbero beneficiare di alcuni di alcuni degli output che la lavorazione dei rifiuti porterebbe con sé”, il tutto istituendo un assessorato ad hoc per i fondi del Recovery “che potrebbe lavorare per sponsorizzare questa idea nelle sedi più opportune e maggiormente coinvolte”, facendosi anche forza del fatto che “la nostra provincia detiene un primato invidiabile per differenziazione dell’immondizia”.
“Ferrara – conclude l’associazione Oltre Ferrara – potrebbe in questo modo diventare l’incubatore di una piccola “Silicon Valley” del riciclo, un centro di eccellenza per ciò che riguarda un settore che si inserisce perfettamente nel nuovo concetto di economia circolare, sostenibilità ambientale, ricerca e innovazione, con ricadute importanti per l’occupazione e diventando un volano per ulteriori investimenti pubblici e privati”.
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