Politica
19 Maggio 2021
Gaffe di Alessandro Balboni. Paola Boldrini replica: “Ai cittadini noi dobbiamo verità”

Inceneritore. L’assessore accusa la senatrice Pd di aver firmato il decreto. Lei: “Non ero nemmeno in parlamento”

di Redazione | 2 min

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Paola Boldrini

L’assessore Alessandro Balboni le imputa di aver firmato il decreto Sblocca Italia che consente di bruciare rifiuti da fuori regione, ma lei non era in parlamento.

“Nel non rinnegare assolutamente nulla della mia posizione sull’aumento di potenziale del termovalorizzatore e nel ribadire invece il mio impegno per limitarne l’utilizzo da quando ero presidente di circoscrizione seguendo i dettami dell’accordo sottoscritto dal mio predecessore, ricordo all’assessore Alessandro Balboni che nel 2014, al tempo in cui fu votato il Decreto Sblocca Italia, io non ero in Parlamento”.

Trova facile sponda la senatrice del Pd Paola Boldrini nel replicare all’assessore della giunta di Alan Fabbri, che in conferenza stampa le rimproverava di aver firmato quel decreto.

“Sono entrata infatti nel 2015. Quindi non l’ho votato – riprende la senatrice -. Ricordo inoltre che sono passati ormai 7 anni e che le politiche ambientali sono cambiate e vanno verso un’economia circolare”.

Per quanto attiene invece specificamente al Pd, “rammento a Balboni che il Pd locale, allo Sblocca Italia, si era opposto, per voce e atti di consiglieri comunali. Quindi Balboni erra su tutta la linea, compresa – e questo è gravissimo – non avere interpellato o informato in alcun modo i cittadini visto che la richiesta di Herambiente era dell’ottobre 2020 e avrebbe avuto tutto il tempo per farlo”.

Boldrini fa presente che “chi amministra, ai vari livelli, ha l’obbligo morale (uso il suo stesso termine, avendo lui dichiarato di non prendere lezioni di morale da me) di verificare tutto. Altrimenti la politica diventa soltanto gridare, difendersi, omettere. Ogni dichiarazione, per essere credibile, va controllata”.

Da qui il consiglio all’assessore “di prendersi sempre il tempo, se vuole davvero fare politica con onestà intellettuale, per presidiare sul passato e riflettere sul da farsi, confrontandosi con la comunità, non solo con i tecnici, perché ci deve essere consapevolezza e approfondimento prima delle decisioni. Ai cittadini noi dobbiamo verità”.

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