di Davide Soattin
Cento. “Un momento di discontinuità, che però ci porterà nell’ambito di un gruppo che nel giro di pochi anni è riuscito a crearsi una posizione a livello nazionale di indubbio valore”.
È così che Giuseppe Pallotta, presidente della Cassa di Risparmio di Cento, nel pomeriggio di lunedì 17 maggio, ha presentato il progetto di fusione tra l’istituto bancario centese e il gruppo Credem.
Un’operazione storica, che consentirà ad entrambe le realtà interessate di beneficiare di importanti sinergie, come lo stesso numero uno della banca del Guercino ha sottolineato: “Credem ha fatto del supporto alle piccole e medie aziende e della crescita della clientela la sua strategia vincente. Fin dal primo momento in cui hanno mostrato il loro interesse, il nostro Consiglio ha espresso parere lusinghiero e oggi entriamo nel gruppo con risultati positivi. Abbiamo fatto un buon bilancio nel 2020 e i primi mesi del 2021 lo stanno confermando“.
“Il nostro e il loro modello di servizio – ha successivamente aggiunto Pallotta, evidenziando i vantaggi della fusione – sono affini e i nostri clienti potranno avere così il beneficio di una maggiore gamma di prodotti, oltre che di ulteriori possibilità di crescita. In tal senso, non ci sarà nessun stravolgimento della strategia. A ciò si aggiungerà anche il forte radicamento e la conoscenza del territorio di Credem, un fattore significativo per il successo dell’operazione. La cassa perderà autonomia ma questo comporterà una maggiore remunerazione per gli azionisti e più liquidabilità del titolo”.
Ad entrare nei dettagli dell’accordo, che non vedrà scomparire il nome della Cassa di Risparmio di Cento, è stato poi il direttore generale di Credem, Angelo Campani: “Per noi si tratta di un accordo voluto, che ci rafforza in una zona in cui siamo poco presenti, attraverso una banca che ha superato molto meglio rispetto ad altre gli ultimi anni critici. È una partnership vera e propria e non un’acquisizione per azioni. Un metterci insieme perché con i soci e i clienti della cassa vogliamo condividere stessi obiettivi e progetti di impresa, guardando al lunghissimo termine“.
Nello specifico, analizzando la struttura dell’operazione, l’integrazione per incorporazione della CrCento in Credito Emiliano avverrà con un concambio azionario che sarà pari a 0,64 azioni di Credem per ogni azione della Cassa di Risparmio di Cento e gli azionisti di entrambi gli istituti potranno ottenere maggiori ritorni dal proprio investimento, sia in termini di maggiori ricavi che di minori costi, favoriti da un’unica piattaforma informatica di proprietà di Credem.
“Avere alle spalle Credem – ha concluso Ivan Damiano, direttore generale di CariCento – ci permetterà di fare la nostra parte in questa area a supporto del sistema Italia per la ripartenza. Per farlo ci sarà però bisogno dell’appoggio del personale, che vogliamo valorizzare e a cui diamo molta attenzione, dal momento in cui questa operazione è a esuberi zero. Pensiamo sia importante sottolineare che l’enfasi non è sul taglio dei costi, ma sulla voglia di crescere e supportare il territorio, gli stakeholders, gli azionisti e i nostri lavoratori: è il messaggio più importante che possiamo lanciare con questa fusione“.
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