di Cecilia Gallotta
Se aprire una saracinesca di questi tempi è difficile, mantenerla aperta può esserlo ancora di più. Ci è riuscita, però, Fiorella Altobelli, che sabato ha festeggiato il cinquantesimo anno dall’apertura del salone di parrucchiera che porta il suo nome.
Al civico 68 di via Carlo Cattaneo, infatti, “sono rimasta in piedi solo io – afferma l’imprenditrice – mentre questa via, cinquant’anni fa, era tutta un esercizio commerciale”. Un motivo che ha fregiato l’attività di Fiorella del marchio di Bottega Storica Dell’Emilia Romagna, con conseguente inserimento nell’Albo d’Oro delle Botteghe e dei Mercati Storici di Ferrara. La targa perverrà alla titolare dalle mani del sindaco, che sabato mattina non ha potuto presenziare ai festeggiamenti, “ma ci tiene a consegnarla personalmente”, fa sapere l’assessore Matteo Fornasini.
“Ho cominciato a diciott’anni a Ortona – racconta Fiorella – poi ho sposato un ferrarese, e mi sono trasferita qui. Sono entrata ‘in punta di piedi’, ma sono riuscita a farmi conoscere. Ho passato cinque generazioni e sono diventata, nel mio piccolo, un’istituzione per questo quartiere. Io e miei clienti siamo come una famiglia, e questa è la ricchezza più grande. Alcune le pettinavo quand’erano bambine, e adesso sono diventate mamme, altre nonne. Ho anche delle clienti che si sono trasferite a Venezia, e nonostante questo tonano qui da me”.
Sono anche 50 anni di Cna quelli che festeggia Fiorella, aggiudicandosi la targa di riconoscimento dal direttore Diego Benatti. Un traguardo che in tempo di Covid non è facile raggiungere. “Dal punto di vista economico, la pandemia ci ha dato una mazzata che non ci saremmo mai immaginati – sono le parole della titolare -. Ma nonostante questo sono stata imperterrita, ho sempre aperto appena ho potuto e sono stata ligia alle regole per poter lavorare. E, una persona alla volta, come recita la regola per entrare negli spazi del mio salone, sono andata avanti”.
Appeso sulla vetrina, impossibile non notare un gagliardetto della Spal. “Amo Ferrara quanto la mia città d’origine – afferma Fiorella – e con essa amo la Spal. Oggi ho tolto lo striscione, ma solitamente tengo appeso anche quello. Sono una tifosa sfegatata, vado regolarmente allo stadio e sono anche amica dei ragazzi. Quest’anno siamo un po’ delusi – aggiunge – ma ci rifaremo”.
I complimenti non mancano neanche da parte dell’assessore al lavoro e alle attività produttive Angela Travagli: “Sono nata qua, e attraversavo questa strada in bicicletta con mio fratello tutti i giorni. Questo è un quartiere molto popoloso e mantenere viva un’attività è un forte segnale. Ci vuole coraggio, impegno, intraprendenza e, soprattutto, passione”.
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