Attualità
16 Maggio 2021
La cerimonia al termine di una giornata di studio a Palazzina Marfisa dedicata alla figura dell'insigne ferrarese

Piazzetta intitolata a Giorgio Franceschini nel centenario della nascita

di Redazione | 3 min

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“Mi auguro, anzi sono sicuro, che l’intitolazione di oggi di questa piazzetta della chiesa della Madonnina per onorare Giorgio Franceschini, rappresenterà una memoria viva per i ferraresi di oggi e di domani”. Con queste parole l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli ha concluso un’intera mattinata dedicata a ricordare la figura del ‘partigiano, deputato, uomo di cultura’ Giorgio Franceschini, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita.

Promossa da Comune di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea, la giornata celebrativa si era aperta con un momento di approfondimento a più voci a Palazzina Marfisa d’Este, culminato poi nella cerimonia di intitolazione a Giorgio Franceschini della piazzetta di via Formignana e lo scoprimento di una targa a lui dedicata.

Nel corso dell’incontro a Palazzina Marfisa dopo il saluto del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, è stato proiettato il video di Flavia Franceschini dal titolo “E raccolgo ogni cosa, ogni voce ascolto”. Sono seguite una relazione di Angelo Varni (docente emerito dell’università di Bologna) sul tema “Giorgio Franceschini, partigiano, deputato, uomo di cultura” e le testimonianze di Cesare Capatti (ex segretario della DC ferrarese), Francesco Scutellari (presidente dell’accademia delle Scienze) e Daniele Ravenna con “Testimonianza di un’amicizia: Giorgio Franceschini e Paolo Ravenna”. Per le conclusioni è intervenuto Dario Franceschini. Il coordinamento era affidato ad Anna Maria Quarzi (presidente Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara).

“Parlare oggi di Giorgio Franceschini — ha ricordato il sindaco Alan Fabbri aprendo la giornata di studio – è parlare di una personalità che ha lasciato un’impronta storica indelebile a Ferrara. La storia di Giorgio Franceschini è infatti quella di un padre, un marito, un uomo delle istituzioni, un partigiano cristiano, un avvocato, un giornalista. Ma le definizioni non bastano né completano certo una figura che ha dato contributi a tutto campo a Ferrara, soprattutto in un momento decisivo per le sorti della nostra città e del Paese. Giorgio Franceschini è stato innanzitutto un cittadino partecipe delle vicende della nostra Terra, innamorato di Ferrara e vicino alla città anche quando gli incarichi lo hanno portato lontano da qui. Ricordarlo oggi, a cento anni dalla nascita, non è quindi solo celebrare una ricorrenza, è ricordare una figura che continua a incarnare lo spirito di uomini e donne che si sono messi al servizio della propria comunità, che hanno cooperato alla costruzione del bene comune, che hanno creduto nelle proprie idee, combattendo a fondo per esse.

“In questa occasione – ha affermato il ministro Dario Franceschini – si è voluto ricordare la figura di mio padre Giorgio come partigiano, deputato, uomo di cultura. Ma sarebbe bastato scrivere solo ‘ferrarese’ per la grande passione con la quale si è dedicato per tutta la vita alla sua città. In tutti noi che lo abbiamo conosciuto – ha aggiunto – è sempre vivo il suo insegnamento, quello di cercare la bellezza un pò dappertutto. Così come è ancora forte l’esempio del suo impegno politico, figlio dell’impegno sociale. Il tutto vissuto senza nessuna retorica, nell’unica convinzione di essere parte orgogliosa della Ricostruzione del dopoguerra, declinata attraverso il continuo scambio con i propri avversari, oltre le contrapposizioni politiche perchè uniti da un grande senso di appartenenza per avere condotto battaglie comuni. Una vita quella di mio padre Giorgio Franceschini vissuta con grande consapevolezza ma sempre con ironia, leggerezza e disincanto”.

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