Sequestrata dai ladri la figlia dell’assessora
Paura per Angela Travagli e il marito Riccardo Bizzarri, ex sindaco di Masi Torello. Azione criminale nella loro casa di Porotto fortunatamente senza gravi conseguenze
Paura per Angela Travagli e il marito Riccardo Bizzarri, ex sindaco di Masi Torello. Azione criminale nella loro casa di Porotto fortunatamente senza gravi conseguenze
Conferma delle condanne inflitte nel primo appello, e quindi anche il riconoscimento dell'aggravante della transnazionalità. È la richiesta avanzata dal procuratore generale della Corte d'Appello di Bologna e dalle parti civili nell'appello bis del processo alla mafia nigeriana
I Carabinieri della Stazione di Pontelagoscuro, coadiuvati dalle Stazioni di Baura e Porotto, hanno intercettato due individui sospetti nel corso della notte
Quasi tutte le 199 domande di ammissione al passivo presentate - fino a oggi - dai creditori per il fallimento della Spal 2013 Srl di Joe Tacopina sono state esaminate e ammesse come proposto dal curatore fallimentare Aristide Pincelli per un totale di 13 milioni e mezzo di euro. Fa eccezione la richiesta avanzata da Banca Ifis Spa
Avrebbero messo a segno oltre trenta furti saccheggiando automobili parcheggiate in aree pubbliche e abitazioni private - a volte picchiando anche i cani dei proprietari di casa - con l'obiettivo di fare razzia di soldi, dispositivi elettronici, monili preziosi e orologi, alcuni dei quali venivano poi rivenduti ad alcuni compro-oro
Tra i documenti ritenuti di rilievo dagli inquirenti trovati all’interno del personal computer di don Giuseppe Rugolo è stato trovato un memoriale.
Il documento è suddiviso in tre file e scritto a partire dal 16 aprile 2009 e più volte modificato.
L’ultima modifica risale a gennaio 2021, quando si apprende della denuncia del giovane nei suoi confronti.
Il documento riguarda proprio il suo rapporto con F. (iniziale di fantasia per indicare la parte offesa), che gli era stato affidato per ragioni di istruzione ed educazione alla religione cattolica.
Da questo “memoriale” (con questo titolo è stato salvato sul pc) gli inquirenti trovano elementi di riscontro alle dichiarazioni della presunta vittima.
“Sono entrato in seminario nel settembre del 2006 – inizia il racconto del sacerdote -. I primi ricordi che ho di F. risalgono al 2008, lui era uno dei tanti ragazzi che frequentavano la parrocchia”.
Nel 2009, un sabato pomeriggio, “penso nel mese di maggio, mi chiese di parlare e io gli fissai un appuntamento. Qualche giorno dopo ci incontrammo, lui mi parlò dei suoi problemi adolescenziali”.
Si avvicinava l’estate e la parrocchia nel mese di luglio organizzava il Grest. “Tutti i giovani erano coinvolti e anche lui partecipò. Un pomeriggio mi chiese di parlare un po’. Entrammo in aula mi raccontò di una conoscenza virtuale; io lo invitavo alla prudenza”.
Tralasciando gli elementi inutilmente pruriginosi, l’indagato lascia intendere che sia stata la presunta vittima ad avvicinarlo e a fargli le prime avances. “Purtroppo lentamente le nostre conversazioni divennero sempre più confidenziali e infantili”.
Il memoriale prosegue con altri episodi in cui è F. che cerca in continuazione e con insistenza di avvicinarlo. In una occasione si concedono atti di libidine. “Il nostro rapporto divenne di complicità” scrive il don, enumerando alcuni incontri non attinenti alla vocazione che ebbe con il ragazzo, sia prima della maggiore età che successivamente.
“La nostra amicizia era molto infantile, io ero molto affettuoso con lui e lui era molto affettuoso con me. Quando stavamo insieme, molto raramente, si scherzava, io gli volevo veramente bene”.
Dopo il 18o compleanno si verificano altri episodi. A detta dell’autore del memoriale sempre senza mai usare violenza o sopraffazione, ma nel modo più consensuale che si possa ipotizzare.
Nell’ottobre 2012, “improvvisamente, per ragioni pastorali fui inviato in duomo e le nostre relazioni si allentarono”. Poi don Rugolo apprende che F, ha parlato anche con altri sacerdoti.
“Nell’ottobre 2014 fui contattato urgentemente dal mio parroco per un incontro. I genitori di F. erano andati ad accusarmi”. Secondo il prete “il figlio mi aveva accusato durante una lite familiare”; “io ero sconvolto, il parroco mi propose un incontro con F.”. Il giorno dopo avviene il confronto a tre.
“Io prendevo appunti – riporta il don -, lui mentendo mi accusava e spesso entrava in contraddizione: ricostruiva l’accaduto un anno prima, disse che avevamo avuto dei rapporti sessuali completi, che lo avevo traviato. Io smentii, purtroppo mi chiusi a riccio… prima che andasse via gli chiesi perché aveva fatto questo e lui non rispose”.
“Dopo la mia nomina a parroco nel settembre 2018 – conclude il memoriale – F, nel mese di ottobre ha chiesto un’udienza al vescovo, ha dato la sua versione dei fatti ma al vescovo sottolineò che non avevamo avuto rapporti completi”.
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