L’Emilia Romagna resta in zona arancione. L’ordinanza, firmata dal ministro alla Salute Roberto Speranza, non trascina tutta la regione in zona rossa, fascia che vede già caratterizzare Bologna e Modena.
Il rischio che tutta la regione si colorasse di rosso era dato anche dal numero elevatissimo dei contagi: il bollettino di oggi, venerdì 5 marzo, parla di 3.246 casi e 46 morti. Numeri record che fanno preoccupare.
Tanto che, se Ferrara resta in arancione, tante province nella nostra regione hanno un coloro più scuro. Bologna e Modena, ad esempio, sono in fascia rossa, mentre Rimini, Ravenna, Cesena e Reggio Emilia sono in ‘arancione scuro‘.
Finché Ferrara resterà in zona arancione, le scuole resteranno quindi aperte (salvo decisioni che potrebbero essere prese anche dal presidente di Regione o dai sindaci), così come i negozi. Ma restano vietati gli spostamenti al di fuori del proprio comune, se non per motivi legati a esigenze lavorative o di salute o giustificate dal dpcm, sempre con autocertificazione alla mano.
“La conferma dell’Emilia-Romagna in zona arancione è una notizia confortante, pur nelle perduranti e generali difficoltà – commenta il sindaco di Ferrara Alan Fabbri -. Questa decisione conferma la scelta azzeccata di adottare misure su base provinciale o distrettuale. Ringrazio quindi la Regione Emilia-Romagna e il presidente Bonaccini per aver ascoltato i territori che chiedevano azioni differenziate per le singole aree, sulla base dei dati del contagio”.
“L’attenzione sulla sicurezza sanitaria e sulla prevenzione deve rimanere alta e continuerà il monitoraggio attento dei dati – aggiunge Fabbri -. Pur nelle limitazioni ancora vigenti e confermate, la possibilità per le attività economiche di non essere soggette a ulteriori restrizioni e blocchi, che sarebbero stati per molti il colpo di grazia economico, scongiura sicuramente una situazione che – nel caso di uno scivolamento in zona rossa – sarebbe stata insostenibile”.
Ora il sindaco confida che “si proceda spediti sulla partita dei vaccini. Ferrara, anche e soprattutto grazie alla partenza dell’hub alla Fiera, sta dando prova di efficienza – prosegue -. Ma è fondamentale garantire l’approvvigionamento in quantità e continuità. I primi segnali del governo, da questo punto di vista, sono stati positivi, penso alla scelta del presidente Draghi di bloccare l’export del vaccino Astrazeneca. Ora occorre procedere in fretta anche su soluzioni, come lo Sputnik, troppo a lungo ignorate”.
aggiornamento dalla Regione Emilia-Romagna:
Da lunedì 8 marzo, tutti i comuni della Ausl Romagna entrano in zona rossa. Si tratta di quelli delle province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, territori già ora in arancione scuro fatta eccezione per il Forlivese, anch’esso in rosso da lunedì.
Sulla base dei dati forniti dall’Azienda sanitaria, e informati i sindaci, la Regione adotterà nella giornata di domani una nuova ordinanza, in vigore dall’8 marzo e fino domenica 21 marzo, per fronteggiare la diffusione dei contagi, che continua ad aumentare a causa delle nuove varianti, anche fra giovani e giovanissimi, e proteggere la rete ospedaliera, dove sono in costante aumento i ricoveri sia nei reparti Covid che nelle terapie intensive.
Le principali restrizioni che verranno introdotte con la zona rossa, in aggiunta a quelle previste in arancione scuro, riguardano la chiusura di nidi e materne, la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole dalle elementari e l’Università, lo stop alle attività commerciali ad eccezione di quelle essenziali come farmacie, parafarmacie, negozi di vendita di alimentari, edicole e altre specifiche categorie.
“La situazione epidemiologica continua a vedere un’impennata nella diffusione del virus, con numeri che ogni giorno e in pochissimo tempo arrivano a livelli difficilmente riscontrabili in passato- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Servono decisioni rapide, per rispondere colpo su colpo alla pandemia che cambia a causa di nuove varianti. Per questo, anche di fronte alla conferma oggi dell’Emilia-Romagna in zona arancione da parte del Governo, sulla base però di dati risalenti alla scorsa settimana, davanti a quelli che continuiamo a registrare qui attualmente, e monitorati quotidianamente, dalla trasmissibilità del virus ai ricoveri, e sulla base delle indicazioni della Ausl Romagna, estendiamo la zona rossa già in vigore nelle province di Modena e Bologna ai comuni delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, con quelli del Reggiano già in arancione scuro. Decisioni difficili, che si susseguono, ma che dobbiamo prendere per circoscrivere e frenare il contagio, lavorando insieme al Governo al cambio di passo della campagna vaccinale”.
I dati forniti dalla Ausl Romagna e relativi al territorio di competenza, vedono negli ultimi 14 giorni una incidenza di 832 casi di positività ogni 100mila abitanti. Quanto ai ricoveri, 486 nei reparti Covid mentre le terapie intensive risultano occupate al 38%, al di sopra della soglia limite del 30%.
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