Attualità
5 Marzo 2021
L'appello e è stato lanciato nel corso della Ctss. Nei prossimi giorni Fabbri e Minarelli scriveranno una lettera all'assessore alla Sanità, Raffaele Donini

A Ferrara allarme infermieri. Fabbri: “Vogliamo risposte dalla Regione”

di Redazione | 3 min

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“Ci manca il 25% degli organici infermieristici e questo significa che per le prossime settimane non sappiamo se potremo tener aperte le nostre strutture socio-sanitarie o meno”. Questo il delicato allarme lanciato da Daniele Bertarelli di Cidas che, durante la conferenza territoriale socio-sanitaria, è intervenuto per sottolineare carenze a livello di infermieri e di operatori sanitari all’interno delle cooperative sociali ferraresi.

A dargli manforte è stata Chiara Bertolasi, portavoce delle istanze di Confcooperative Ferrara e Legacoop Estense, ma anche di tutte le realtà che da ormai più di un anno vivono questa problematica: “Già nella prima fase della pandemia abbiamo dovuto lottare con numeri in forte riduzione, ma nella seconda e terza fase questo disagio si sta manifestando in tutta la sua gravità, al punto tale da mettere a repentaglio l’intera sostenibilità del sistema integrato dei servizi”.

“La situazione – ha aggiunto – si è acuita ulteriormente per l’assorbimento massiccio che il pubblico fa di personale infermieristico e sanitario, a cui si somma anche l’ulteriore dispiegamento di forze per la campagna vaccinale. Certo, durante questi mesi l’Ausl è intervenuta più volte in nostro soccorso, offrendo il proprio personale per tamponare alcune necessità immediate, ma è ovvio che queste siano risposte inutili per risolvere un problema ormai strutturale: in diversi casi stiamo lavorando con il 50% dell’organico di cui abbiamo bisogno”.

A questo proposito, rivolgendosi ai membri della conferenza, Bertolasi ha poi informato: “Cidas e CoopSerena hanno pensato così una serie di soluzioni per poter risolvere la questione. Alcune devono stare per forza su tavoli regionali, se non nazionali, mentre a livello locale proponiamo di impiantare un tavolo tecnico che coinvolga sia Ausl che l’Azienda Ospedaliera, in modo tale da trovar risposte di sistema che aiutino a metterci a riparo da una situazione che potrebbe comportare seri problemi”.

Lo stesso tavolo tecnico su cui ha insistito anche Bertarelli, illustrando le altre richieste provenienti dal settore: “L’ideale sarebbe istituire un tavolo tecnico a livello locale, vale a dire una sorta di governo unitario insieme alle due aziende sanitarie per arrivare ad affrontare insieme una situazione che è complessa. Inoltre, dalla Regione stiamo poi attendendo riscontro positivo per quanto riguarda il blocco di quelle persone che, anche se assunte altrove, rimangano dove sono fin quando non si sono trovate soluzioni diverse. E poi chiederemo anche di abolire il vincolo di esclusività dei dipendenti pubblici, perché qualcuno che possiede voglia di fare qualcosa in più c’è e ne abbiamo bisogno per fronteggiare questo quadro preoccupante”.

Un quadro per cui il primo cittadino Alan Fabbri, di comune accordo con gli altri sindaci del territorio e con il presidente della provincia Nicola Minarelli, scriverà una lettera all’Emilia-Romagna per poter chiedere un confronto con l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, al fine di capire quali siano le linee di intervento della Regione, come lui stesso ha reso noto dopo gli interventi in conferenza.

“Il problema del reperimento delle professionalità non è nuovo – ha spiegato il sindaco – e gli infermieri, che già storicamente sono insufficienti, a causa del Covid sono sempre più necessari e, contemporaneamente, sempre meno disponibili. Penso sia evidente e urgente analizzare il problema e dare una risposta. Chiediamo di avere chiarezza sugli interventi che la Regione intende mettere in campo per andare incontro a questa esigenza”.

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