Lagosanto
2 Marzo 2021
Viva polemica tra minoranza e amministrazione sul ritiro in autotutela della modifica approvata a dicembre al regolamento urbanistico ed edilizio

Delibera con conflitto d’interessi, Consiglio comunale acceso a Lagosanto

di Redazione | 2 min

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Lagosanto. È stato un consiglio comunale movimentato, quello del 27 febbraio scorso: a monopolizzare la discussione è stata una delibera di modifica al regolamento urbanistico edilizio votata a fine dicembre da ritirare in autotutela.

Uno il motivo ufficialmente addotto dal sindaco Cristian Bertarelli: il mancato rispetto dei tempi necessari ai consiglieri comunali per esaminare la delibera e gli atti, già a suo tempo segnalato dai consiglieri di minoranza, in particolare Anna Desiato e Davide Bigoni del gruppo “Lagosanto verso il domani”, che poi scrissero anche al prefetto.

In quella lettera – e anche in quella di risposta del sindaco – si citava però anche un altro punto critico non più preso in considerazione nella delibera di annullamento: la mancata astensione da parte del vicesindaco Giacomo Esposito per via di un possibile – abbastanza chiaro nei fatti – conflitto d’interessi.

La modifica approvata a dicembre riguardava infatti una manifestazione d’interesse presentata dalla società del padre nel 2019.

La minoranza ha per questo presentato un emendamento per far figurare tra i motivi della delibera di annullamento anche il mancato rispetto del dovere di astensione.

La maggioranza ha largamente sminuito la presenza del conflitto, a partire dal sindaco e poi dallo stesso Esposito, col quale si è scontrato in maniera piuttosto decisa Bigoni con il presidente del Consiglio comunale che, abbastanza inspiegabilmente, ha invitato i due a parlarne fuori dall’assemblea: “È una discussione fra voi due, quando vi vedete al bar davanti al caffè ve la sbrigate”. Frasi che non hanno fatto altro che provocare la reazione ulteriore della minoranza.

Che poi è sfociata in posizioni ironiche quando, al momento di votare la delibera, proprio il vicesindaco si è disconnesso, di fatto astenendosi: “Ma come? – ha chiesto Bigoni – Prima non avete ammesso il conflitto d’interesse e adesso Esposito non partecipa alla votazione?”.

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