Salute
27 Febbraio 2021
Hospice, domicilio, ambulatorio, ospedale, consulenze palliative presso le strutture Cra e gli Osco, permetteno una precoce presa in carico del paziente con maggiore adeguatezza e ambientazione delle cure intraprese

Assistenza fine vita pazienti oncologici: aumenta l’attività della Rete Locale Cure Palliative del Ferrarese

di Redazione | 3 min

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La provincia di Ferrara in questi dieci anni ha registrato un progressivo aumento dell’attività della Rete Locale di Cure Palliative in tutti i suoi nodi: hospice, domicilio, ambulatorio, ospedale, consulenze palliative presso le strutture Cra e gli Osco, permettendo una precoce presa in carico del paziente con maggiore adeguatezza e ambientazione delle cure intraprese, della gestione del fine vita al domicilio e in hospice.

Un dato che è in linea con quanto evidenziato dal nuovo dossier dell’Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione che descrive le cure palliative in Emilia-Romagna nel decennio 2010-2019 on line: https://assr.regione.emilia-romagna.it/notizie/home/doss270

PATOLOGIE NON ONCOLOGICHE GRAVI E ACCESSI INAPPROPRIATI

Questo sistema di Rete ha permesso un ridimensionamento degli accessi, spesso impropri, ai Pronto Soccorso e ai ricoveri ospedalieri che, ancora, continuano a rappresentare una quota non trascurabile di pazienti affetti da patologia cronica evolutiva oncologica e non oncologica nelle sue fasi più avanzate. Sono, soprattutto, i pazienti affetti da patologie non oncologiche, o complesse, e i pazienti con più patologie a non essere ancora in carico alla Rete locale di Cure Palliative in tempi e modi più adeguati.

Pazienti che individuano, invece, nel nodo “ospedale” il maggiore ricevitore, innescando una loro difficile gestione e frammentata continuità clinico-assistenziale, caratterizzata da una reazione a catena di plurimi e ripetuti ricoveri con un peggioramento della qualità di vita e di fine vita.

RETE E PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE

Nel 2017 l’avvio del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) della sclerosi laterale amiotrofica (Sla) comprendente l’attivazione dell’assistenza di cure palliative nelle diverse fasi di evoluzione della patologia, spesso sin dalla comunicazione della diagnosi, ha permesso alla rete di accogliere pazienti e famiglie affiancandoli nelle ambientazioni più opportune -in prevalenza il domicilio e hospice- fino al fine vita.

Questo, è possibile grazie a équipe flessibili e multidisciplinari con componenti in continua integrazione tra loro quali: medico di medicina generale, medico palliativista, infermiere domiciliare, psicologo.

Lo studio regionale conferma la tendenza al crescente e progressivo sviluppo della rete e della sua capacità di accoglienza del paziente e della sua famiglia. I dati di attività degli ultimi anni mostrano un’oscillazione dell’attivazione dei diversi snodi della Rete in relazione aI molteplici fattori legati alla patologia e alla sua evoluzione, oltre alla capacità di attivazione delle cure palliative con tempi diversi da parte dei medici ospedalieri e di medicina generale.

RETE E TERZO SETTORE

I risultati dello studio evidenziano, inoltre, il ruolo del terzo settore quali: Fondazione Ado https://www.adohtf.it/ nei compiti dell’Hospice-Ambulatorio-Domiciliare; l’Ant Associazione Nazionale Tumori https://ant.it/emiliaromagna/ nel ruolo significativo dell’assistenza domiciliare; l’Associazione Nelson Frigatti, medici di medicina generale volontari a supporto del Servizio Domiciliare per trasfusioni emoderivati nelle provincie di Ferrara e Bologna.

FORMAZIONE CONTINUA, RETE DI CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE E COORDINAMENTO GENERALE

Da questo quadro emerge la necessità di continuare a garantire una formazione continua in cure palliative a tutti gli operatori coinvolti nella rete: medici di medicina generale, specialisti, infermieri, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali; formazione che da anni è svolta a Ferrara e provincia con la funzione di sensibilizzare gli operatori alla comprensione del significato di cure palliative, della tempistica di attivazione e a quale malato rivolgerle.

Non ultimo, è l’avvio della Rete di Cure Palliative Pediatriche a partire dalla fine del 2018 con la costituzione del tavolo di Coordinamento della rete specifica: specialista ospedaliero pediatra, neonatologia ospedaliera, medici palliativisti, psicologo, pediatria territoriale, neuropsichiatria infantile, servizio di Assistenza Domiciliare Integrata con progressivi passaggi per la strutturazione della Rete di Cure Palliative Pediatriche come da obiettivo Aziendale e della Regione Emilia-Romagna.

Grafica di attività della Rete di Cure Palliative di Ferrara anni 2016-2017-2018-2019

 

  • I dati inerenti gli Hospice di Codigoro Distretto Sud-Est, colonna blu, e di
  • Ferrara Distretto Centro-Nord, colonna rossa, mostrano un andamento costante negli anni.
  • La lieve deflessione della complessiva colonna gialla Azienda Usl tra il 2018 e 2019 potrebbe indicare una migliore presa in carico e continuità di cura domiciliare, ambulatoriale e in altre residenze non ospedalierie.
  • Prevalente la gestione domiciliare presso il Distretto Ovest, colonna grigia.
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