Bondeno
24 Febbraio 2021
Il legale di Doriano Saveri: “Ha spiegato per filo e per segno ogni azione compiuta da domenica fino a quando si è recato dai carabinieri”. Venerdì manifestazione a Bondeno per la famiglia e contro la violenza sulle donne

Omicidio Placati, il compagno respinge le accuse: “Io non l’ho uccisa”

di Redazione | 3 min

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Bondeno. Nega di essere stato lui. Doriano Saveri, 45enne originario di San Giovanni in Persiceto (Bologna), sospettato per l’uccisione della compagna Rossella Placati, avvenuta tra domenica 21 e lunedì 22 febbraio a Borgo San Giovanni a Bondeno, ha negato di essere l’autore dell’omicidio.

“Io non l’ho uccisa! Io non l’ho uccisa”. È la frase che a più riprese ha cadenzato l’interrogatorio di Saveri. Un interrogatorio durante il quale, riporta il suo legale di fiducia, l’avvocato Sergio Pellizzola, “il mio cliente ha risposto a tutte le domande. Ha spiegato per filo e per segno ogni azione compiuta da domenica mattina fino alle 8.45 quando si è recato dai carabinieri”.

Proprio il motivo dell’arrivo in caserma, piuttosto che una semplice chiamata al numero di emergenza, è stata una delle questioni sollevate nelle oltre cinque ore d’interrogatorio. “Ci sono state diverse contestazioni da parte del pubblico ministero – ammette Pellizzola -. Ad alcune ha dato risposte giudicate convincenti, ad altre ha evidentemente lasciato dei dubbi che mi auguro verranno dipanati nei prossimi giorni”.

Nella giornata di martedì l’avvocato si è recato due volte in carcere a Ferrara, dove Saveri è ristretto dopo il fermo d’indiziato di delitto emesso dal sostituto procuratore Stefano Longhi. Una prima volta di mattina e una seconda nel primo pomeriggio. “L’ho trovato, compatibilmente con la situazione, sì stanco e preoccupato, ma anche forte. Forte nel senso che si sente in grado di dimostrare la propria estraneità ai fatti. Ha capito di essere in una situazione delicata”. Il suo legale gli ha spiegato le dinamiche processuali che lo attendono “e anche il tipo di pena previsto per la gravità dei fatti che gli vengono contestati”

L’interrogatorio di lunedì è durato dalle 17 alle 22.30, dopodiché, nella notte, dopo i riscontri incrociati messi assieme dagli inquirenti, il pm ha disposto il provvedimento cautelare. “Un provvedimento che mi sembra molto equilibrato”, sottolinea il difensore, lasciando intendere che se ci fossero prove schiaccianti la misura sarebbe stata diversa.

“Siamo in attesa di comunicazioni sull’udienza di convalida e su ulteriori atti d’indagine – dice ancora il legale -, come l’autopsia, per poter valutare eventuali domande per la modifica della misura”.

Saveri, che prima di trasferirsi a Borgo San Giovanni ha vissuto per una decina di anni a Vigarano insieme alla ex moglie e alla figlia, è stato fin da subito il principale – e praticamente unico – sospettato per l’omicidio.

È stato lui alle 8,45 circa di lunedì a presentarsi dai carabinieri di Bondeno e raccontare di aver ritrovato la compagna riversa in bagno, con la testa sanguinante. Ha raccontato anche che la sera prima aveano litigato e che lui era andato via di casa, per poi tornare al mattino. La sua ricostruzione non ha però convinto gli inquirenti.

Intanto, per venerdì 26 febbraio, alle ore 18 a Bondeno, in Piazza Garibaldi, Cgil, Cisl, Uil, Centro Donna e Giustizia e Udi hanno organizzato una manifestazione: “Pur nel rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento – spiegano gli organizzatori -, cittadini e cittadine si ritroveranno per testimoniare la loro vicinanza alla famiglia e il rifiuto di ogni forma di violenza contro le donne”.

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