Eventi e cultura
11 Febbraio 2021
Al Pac un percorso espositivo dedicato a Italo Zannier: “La più bella mostra che mi riguardi”

Ferrara celebra 180 anni di fotografia e il ‘fotografo innocente’

di Redazione | 3 min

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“Il più grande evento della modernità” così Italo Zannier ha introdotto la mostra ‘La fotografia 1839-2020. Il libro illustrato dall’incisione al digitale. Italo Zannier fotografo innocente’, allestita al Padiglione di Arte Contemporanea, con cui Ferrara celebra il centottantesimo compleanno della fotografia, nata il 7 gennaio 1839.

La mostra, organizzata dal Comune di Ferrara e dalla fondazione Ferrara Arte, in collaborazione con il Mart di Rovereto, si concentra proprio sulla figura di Italo Zannier, intellettuale, fotografo e docente, primo titolare di una cattedra di Storia della fotografia in Italia, indagando due aspetti della sua poliedrica attività: da un lato lo studioso appassionato, dall’altro il ‘fotografo innocente’, come lui stesso ama definirsi.

“Ringrazio il Comune per l’ospitalità straordinaria – ha proseguito Zannier – questa è la più bella mostra che mi riguardi, e sono emozionato da questo evento. Io sarò ancora qui nel 2039, e sarà il duecentesimo anno dall’invenzione della fotografia, il più grande evento della modernità. Non è infatti solo la ‘fotorrea’ che tutti fanno da mattina a sera con il cellulare, ma è emblematica della modernità, del passaggio dal fatto a mano al fatto a macchina. Noi invecchiamo, la fotografia ringiovanisce: il bianco e nero era il grado zero, il colore è stata l’evoluzione, poi sono venuti il cinema, la televisione, il cellulare, poi non so dove andremo. Voi giovani dovete andare avanti, e guardarvi indietro solo per sapere la storia e capire come quelle cose si sono determinate, quali stimoli ci sono stati”.

Nella prima sezione della mostra grazie ai circa 100 preziosi volumi provenienti dalla collezione di Italo Zannier si potrà ripercorrere l’evoluzione della fotografia dalle origini ad oggi. I libri sono sfogliati e commentati dallo stesso Zannier in un video riprodotto all’interno delle sale. Completano il percorso altre quattro interviste a critici della fotografia e dell’arte, Vittorio Sgarbi, Angelo Maggi, Massimo Donà e Michele Smargiassi. La seconda sezione, collocata al piano superiore, intitolata ‘Italo Zannier fotografo innocente’ documenta la sua attività artistica, del tutto inedita, dal 1952 ad oggi.

Vittorio Sgarbi, presidente della fondazione Ferrara Arte, ha poi raccontato di come anche questa mostra sia nata da sue vicissitudini personali: “Non ci sarebbe questa mostra se io nel 1974 non avessi litigato con Volpi in seduta di laurea e non fossi andato a trovare il docente di tecnica della fotografia Italo Zannier, di cui poi divenni assistente, e una sua lettera mi fece entrare come borsista alla Fondazione Longhi. Se appaio qui a Ferrara è perché voglio fare qualcosa, il giusto suggerimento all’amministrazione la cui consuetudine con la cultura non è rinomata, ma parte da questa città un modello nuovo di dialogo con la cultura. L’amicizia dal 1974 ad oggi mi ha portato ad onorare come potevo Italo Zannier e la storia bicentenaria della fotografia”.

“Dopo tutto quello che stiamo facendo in questi giorni mi viene da sorridere se penso che ci hanno accusato di scarsa vivacità culturale – ha affermato il vicesindaco Nicola Lodi-. A Ferrara in questi giorni stiamo riaprendo tutti i musei e tutti i palazzi con mostre di grande rilievo, ed anche oggi presentiamo una mostra importante che coinvolge uno dei più grandi storici della fotografia con un percorso esauriente nella collezione privata del maestro, che ricompone la storia e la tecnica della fotografia fin dai suoi inizi. Questo è solo l’inizio di un periodo in cui supereremo ogni convenzione e affronteremo le sfide che ci aspettano con grande e rinnovata serietà, in piena coerenza con il mandato che ci siamo proposti sin dal primo giorno di insediamento”.

La mostra sarà visitabile previa prenotazione online dall’11 febbraio al 21 aprile dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 17,30.

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