Vittorio Sgarbi e Alan Fabbri (foto di Alessandro Castaldi)
Dopo l’appello al ministro Franceschini e al presidente Unesco sulla gestione della cultura ferrarese considerata dai firmatari ‘eterodiretta’ da Vittorio Sgarbi, è il sindaco Alan Fabbri a intervenire e rivendicare con orgoglio non solo la collaborazione con il critico d’arte ma anche i risultati ottenuti fin qui.
“Sarò sempre grato a Vittorio Sgarbi e a tutti coloro che stanno lavorando senza barriere ideologiche per riportare Ferrara al centro del mondo della cultura, dell’arte e degli eventi”, afferma Fabbri in un post su Facebook, dove in giornata ha tagliato e festeggiato il traguardo dei 50mila like e circa 76mila followers.
“È innegabile che grazie a questo lavoro il mondo dell’arte e della cultura ferrarese siano tornati nei radar nazionali – sostiene di contro Fabbri -. Chi oggi ha firmato contro di lui, nella solita raccolta firme di ex Amministratori, Pd ferrarese, esponenti di liste che hanno sostenuto alle ultime Amministrative il candidato del Pd, perché in passato non si è speso, ad esempio, per creare un museo adeguato al prestigio e al nome di Michelangelo Antonioni? E riguardo al teatro dico: fino a prima della nostra Amministrazione, il Teatro Comunale non aveva elementi di spicco, ma solo uomini del Pd locale che cercavano di gestire la macchina. Noi ai trombati della politica abbiamo preferito la competenza di persone del settore, di grande importanza nazionale, come Moni Ovadia e Michele Placido”.
“I numeri e i fatti – dice il primo cittadino – smentiscono i detrattori: nonostante la pandemia abbiamo mantenuto eventi come Internazionale e Buskers, in piena sicurezza. Ricordo ancora quando in campagna elettorale gli ex Amministratori strumentalmente andavano dicendo che con noi quegli eventi non avrebbero avuto futuro. Sono stati sbugiardati dai fatti”.
“In un periodo difficile, causa Covid, ci siamo costantemente reinventati, rimodulando tutti gli eventi e riuscendo anche laddove altre città hanno preferito star ferme. Abbiamo costruito il modello Ferrara, preso come esempio anche nel settore sicurezza degli eventi. In questo anno e mezzo abbiamo ospitato mostre come quella su Banksy, con record di visitatori nonostante il Covid, e la più grande mai fatta su Antonio Ligabue. Abbiamo avuto artisti come Elisa, Gianna Nannini, Nek, Francesco Gabbani, J-Ax, Mario Biondi, Samuel dei Subsonica, il premio oscar Nicola Piovani e altri. A giorni sarà con noi anche Enrico Ruggeri. Abbiamo creato eventi inediti di grande richiamo come il video-mapping della Cattedrale, il Monsterland, e molti altri erano già pronti per essere svolti. Per non parlare poi della prima volta di Riccardo Muti a Ferrara, degli spettacoli in streaming di Alessandro Baricco, di Simone Cristicchi, di Corrado Augias e Moni Ovadia. O delle costanti uscite su tv nazionali, ormai all’ordine del giorno. Penso ad esempio al format di Giovanni Allevi dedicato agli artisti di strada e che abbiamo ospitato in città”.
“Come si può avere la disonestà intellettuale di raccontare costantemente che Ferrara sta morendo sotto questo profilo?”, conclude il sindaco.
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