Comacchio. “Mi è stato impedito di parlare perché non facente parte della commissione bilancio, peccato fosse stata l’Amministrazione Comunale a convocarci congiuntamente così come sempre avvenuto in passato”. A lamentare la censura è Alice Carli, consigliera comunale di minoranza con la lista PerFare.
Ad accendere la sua indignazione è la mancata concessione della parola durante la riunione delle commissioni consiliari convocate tutte insieme per discutere del bilancio.
“Un bavaglio – dice Carli – che mi ha impedito di illustrare le proposte migliorative del Gruppo PerFare sul welfare e non solo. Noi crediamo che in questo momento storico sia importante più che mai essere uniti e lavorare fianco a fianco. Dal nostro canto, cerchiamo di condividere il nostro punto di vista e di supportare con correttivi e proposte il lavoro dell’amministrazione”.
“Nella proposta di bilancio depositata dalla Giunta e nel documento unico di programmazione dei prossimi tre anni – lamenta la consigliera – la parola “Covid” e le strategie per la ripartenza non trovano spazio, quasi come se si vivesse su un altro pianeta o se l’ emergenza fosse cessata. L’emergenza sanitaria non è certamente conclusa e ancor peggio quella economica e sociale deve ancora manifestarsi pienamente. Crediamo – prosegue Alice Carli – che sia necessario programmare i principali obiettivi che il Comune di Comacchio può raggiungere per migliorare la situazione dei cittadini, per venire incontro ai bisogni più impellenti delle famiglie, delle imprese, delle madri lavoratrici e in generale del nostro territorio”.
Le proposte del gruppo vanno dalla previsione di un’esenzione dell’addizionale comunale Irpef per lavoratori e pensionati con reddito fino a 10mila euro e progressività dallo 0,4 allo 0,8 per le fasce superiori a un’esenzione totale per i servizi di prima infanzia; da uno stanziamento di 500mila euro per politiche post-Covid fino a interventi di carattere sociale.
“Come consigliera di minoranza, il mio ruolo è quello di rappresentare le minoranze, tutte, e di dar voce, a quei cittadini e a quelle cittadini che hanno dei bisogni, e non sarà un bavaglio, una minaccia di querela o un bannare le persone a fermare la nostra azione”, conclude Carli.
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