Attualità
22 Gennaio 2021
Secondo uno studio, rispettando i limiti e le linee guida sulle concentrazioni di PM 2.5 si potrebbero evitare ogni anno dalle 142 alle 213 morti premature

Inquinamento e mortalità, Ferrara tra le peggiori in Europa

di Redazione | 2 min

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Dalle 142 alle 213 morti evitabili rispettando i parametri sull’inquinamento atmosferico. Ferrara è tra le peggiori trenta città d’Europa e tra le peggiori 20 d’Italia per mortalità legata alle concentrazioni di PM 2.5 – il particolato fine – nell’aria.

Il dato è ricavabile dalla classifica realizzata dal “Barcelona Institute for Global Ealth” realizzata in base allo studio “Premature mortality due to air pollution in European cities; an Urban Burden of Disease Assessment” pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet Planetary Health.

In tutto sono stati analizzati i dati provenienti da 858 città europee, che evidenziano scenari molto problematici per il Nord Italia, dove l’inquinamento atmosferico sembra impattare tanto sulla salute dei cittadini: Brescia, Bergamo e Vicenza sono nei primi, molto poco invidiabili, cinque posti

Secondo lo studio, a Ferrara c’è una concentrazione media di PM 2.5 nell’aria di 21 µg/m3, molto oltre i livelli massimi stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (10 µg/m3) e vicinissima ai valori massimi più alti fissati invece dall’Unione Europea (25 µg/m3).

Nella classifica, il capoluogo estense è al 26esimo posto per mortalità legata alla concentrazione di questo inquinante.

Rispettando le linee guida dell’Oms, secondo i ricercatori, si potrebbero evitare 142 decessi all’anno, riducendo le concentrazioni di PM 2.5 ai minimi, le vite risparmiate sarebbero 213.

L’Emilia-Romagna in generale ha di che preoccuparsi: oltre a Ferrara (17esima tra le sole città italiane), nei primi cento posti ci sono Piacenza al 25esimo, Parma al 38esimo, Modena al 58esimo, Sassuolo al 60esimo, Bologna al 73esimo, Forlì all’82esimo, poi Ravenna all’89esimo.

Secondo i dati (del 2018) dell’Agenzia Europea per l’Ambiente si stimano 103,24 decessi prematuri ogni 100mila abitanti legati al PM 2.5 nella provincia di Ferrara.

Va meglio, ma senza entusiasmi, la situazione relativa alla concentrazione di biossido di azoto (NO2), per la quale le linee guida dell’Oms chiedono di rimanere sotto i 40 µg/m3: Ferrara è poco più in là di mezza via, 26.5 µg/m3. Per questo le morti evitabili si riferiscono in questo caso allo scenario di concentrazioni minime: sarebbero 80 ogni anno. In questa classifica Ferrara è fortunatamente più in basso, ma è necessario comunque tenere molto alta l’attenzione: è 163esima.

L’inquinamento atmosferico è ormai una delle cause maggiori di malattie che colpiscono vari organi e di mortalità. “Una porzione di considerabile di morti premature nelle città europee – affermano gli autori dello studio – potrebbe essere evitata annualmente abbassando la concentrazione d’inquinanti nell’aria, in particolare al di sotto delle linee guida dell’Oms”.

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