Cronaca
19 Gennaio 2021
Denunciati per truffa aggravata sia il titolare di un'azienda ferrarese che due dipendenti che andavano al lavoro nonostante fosse stata attivata la Cig ‘Covid’ per l'astensione totale

La Finanza scopre un imprenditore ‘furbetto’ della Cassa integrazione

di Redazione | 2 min

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Aveva chiesto e ottenuto la Cassa integrazione in deroga per otto lavoratori, due da lasciare completamente fermi, durante il periodo di lockdown. Ma la Guardia di Finanza ha scoperto che proprio quei due dipendenti, al lavoro, ci andavano regolarmente.

Tre sono le persone denunciate per truffa aggravata ai danni dell’Inps dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Ferrara che hanno scoperto come il titolare di un’azienda ferrarese ha pensato di sfruttare la cassa integrazione in deroga facendo lavorare due degli otto dipendenti in sospensione, lasciando gli oneri fiscali, contributivi e retributivi a carico dell’Ente previdenziale.

Dall’esito dei riscontri effettuati dalle fiamme gialle nel corso del controllo, è emerso che l’impresa in questione, in coincidenza con il periodo del lockdown, ha richiesto 3.630 ore di cassa integrazione in deroga all’Agenzia regionale per il Lavoro (deputata a riceve le istanze), per otto dipendenti, in parte con una riduzione dell’orario lavorativo settimanale, in parte con una sospensione totale dalle attività lavorative.

Dall’esame della documentazione acquisita i finanzieri hanno scoperto che due degli otto dipendenti, per i quali era stata chiesta l’astensione totale dal lavoro, avevano di fatto continuato a svolgere le loro funzioni, in accordo con i vertici aziendali.

Il legale rappresentante e i due dipendenti dell’impresa, sono stati denunciati alla Procura di Ferrara per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In caso di condanna, rischiano la reclusione sino a sette anni e in ogni caso dovranno restituire le indennità illecitamente percepite.

Tenuto conto che il trattamento previdenziale è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, oltre alla denuncia, l’azienda è stata segnalata all’Agenzia regionale per il lavoro, la quale ha provveduto a revocare nell’immediato, l’istanza di “Cigd” presentata per tutti gli 8 e inviare il relativo provvedimento alla direzione provinciale Inps di Ferrara.

Una ulteriore segnalazione è stata inviata dal Nucleo di polizia economico finanziaria alla Procura regionale della Corte dei Conti di Bologna per il materiale recupero delle somme indebitamente percepite, per un ammontare complessivo di 30.500 euro, in relazione al danno erariale causato dall’azienda.

L’operazione posta in essere dalla Guardia di Finanza di Ferrara, s’inquadra nelle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo, volte al continuo rafforzamento dell’azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni illeciti in questa fase emergenziale, per verificare la corretta distribuzione delle risorse pubbliche anche connesse agli interventi di integrazione salariale previsti dai decreti “Cura Italia”, “Rilancio” e “Ristori” a sostegno di imprese che non possono ricorrere agli strumenti ordinari perché esclusi all’origine da questa tutela o perché hanno già esaurito il periodo di fruizione delle garanzie ordinarie.

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