Politica
16 Gennaio 2021
Marcello Sorrentino dello Scugnizzo Partenopeo: “Ho dovuto a chiedere ai miei dipendenti di licenziarsi, io non avrei potuto e la Cig non era arrivata”

Sponda Fdi per i ristoratori: “Locali sicuri, misure del Governo senza logica”

fdi ristoratori
di Redazione | 4 min

Leggi anche

Sobbe (La Nena): “L’idrovia così com’è stata pensata non si farà mai”

"L'idrovia così com'è stata pensata non si farà mai, non sarà mai effettivamente funzionante e sfido chiunque a pensare che le navi di IV classe europee possano passare sotto il ponte di San Giorgio". A dirlo, durante la IV commissione presieduta da Tommaso Mantovani (M5S) è Georg Sobbe titolare de La Nena sas

Un altro 25 aprile senza Museo della Resistenza

Digitando "Museo della Resistenza Ferrara", esce questa comunicazione dal sito del Comune: "Il Museo è chiuso al pubblico fino a data da destinarsi per trasferimento sede". Dall'estate 2020 tutto ciò che conteneva è stato rimosso, gli uffici trasferiti a Porta Paola fino a data da destinarsi, in attesa della nuova sede, individuata nel Palazzo Pico Cavalieri

Superbonus, Balboni (FdI) presenta emendamento per l’Emilia-Romagna

È stato presentato ieri, mercoledì 24 aprile, da parte del senatore Alberto Balboni di Fratelli d'Italia, l'emendamento all'Atto Senato 1092 avente ad oggetto la conversione in legge del DL relativo al Superbonus, per estendere la deroga riguardante i benefici previsti dalla normativa del 110% anche ai comuni dell'Emilia Romagna colpiti dal sisma del 2012, tra cui Ferrara e numerosi Comuni della nostra provincia

Irma Bandiera e le donne della Resistenza

Il 25 aprile 1945 è la data fondativa della nostra democrazia. Oggi che i testimoni diretti di quegli anni, per ovvie ragioni anagrafiche, sono sempre meno crediamo sia importante valorizzare appieno il significato di quel momento storico senza cadere in una stanca retorica celebrativa

fdi ristoratoridi Andrea Profili

Fratelli d’Italia Ferrara ha ospitato nella propria sede una delegazione di ristoratori della provincia alle prese con le difficoltà economiche, dovute ai provvedimenti di chiusura per le normative anti Covid.

Da quasi un anno, infatti, molte attività continuano a pagare tasse e affitti, senza avere la possibilità di aprire i propri locali, e nonostante si siano attrezzati per rispettare tutte le norme di sicurezza. Tra senso di impotenza e ingiustizia, anche qualche momento di commozione nel raccontare la situazione che molti titolari di attività stanno vivendo. Le richieste della rappresentanza convergono sulla possibilità di riapertura negli orari serali, ovvero il principale orario di guadagno a differenza del pranzo, la sospensione delle tasse per un anno e aiuti concreti da parte dello Stato, ma prendono le distanze dai movimenti di protesta illegali con le riaperture abusive.

“Continuano ad arrivare tasse sui rifiuti, elettricità e canoni d’affitto anche con il locale chiuso – aggiunge Marcello Sorrentino dello Scugnizzo Partenopeo -. Ho dovuto a chiedere ai miei dipendenti di licenziarsi, perché io non avrei potuto farlo, e la cassa integrazione non era arrivata. Gli ho pagato i regali di tasca mia. Sarei ben lieto di dimezzare ulteriormente la capienza del mio locale, se questo dovesse voler dire poter riaprire alla sera, ma con quattro coperti ad orario pranzo non ha senso aprire. Con dieci pizze d’asporto a sera non si pagano le bollette. Chiediamo la sospensione delle tasse per un anno.”

“Dobbiamo dimostrare di avere dei locali sicuri – commenta Dario Padovani della Locanda della Zucca -. Conosco gran parte dei ristoratori della città, e confrontandomi con loro, non ci risultano casi di contagio dovuti al mangiare al ristorante. Anzi, se avessimo avuto la possibilità di rimanere aperti durante le festività, si sarebbero evitati i contagi dovuti ai cenoni nelle abitazioni private: noi avremmo potuto consentire lo svolgimento delle cene nel pieno rispetto delle regole, come abbiamo sempre fatto. C’è un accanimento verso la nostra categoria, con dei decreti che ci penalizzano senza nessuna logica. Abbiamo rispettato tutte le normative richieste e le varie modifiche a esse, senza ricevere mai un controllo.”

“Possiamo lavorare solo parzialmente nelle giornate a zona gialla, ma i pranzi non sono sufficienti nemmeno a coprire le spese – concorda Cristiano Franchi titolare dell’Orba Canocia -. Le zone arancio penalizzano soltanto la categoria dei ristoratori, mantenendo invece i negozi aperti. Siamo ben consci del problema sanitario e non neghiamo che il virus sia in circolo: se le linee guida per la sicurezza non sono sufficienti, ci adegueremo come abbiamo sempre fatto, limitando ulteriormente la capienza dei locali e dilazionando le presenze in più orari, ma non possiamo chiudere. Siamo dipendenti delle nostre attività.”

A sostegno dei ristoratori, si sono esposti i rappresentanti di Fratelli d’Italia provinciale, con gli sportelli anti suicidi in modo da aiutare chi si trovi in difficoltà economiche a causa della crisi da coronavirus, e la possibilità di una causa al Governo per richiedere risarcimenti, con spese legali pagate dal partito.

“Fratelli d’Italia da sempre è al fianco dei lavoratori del commercio – dice Mauro Malaguti, coordinatore provinciale di FdI -. A fronte di perdite per 85 miliardi di euro, alla categoria dei ristoratori sono arrivati sostegni per solamente 2,5 miliardi, continuando però a pagare le tasse. È una situazione scandalosa.”

“Quello che caratterizza FdI è la concretezza delle nostre proposte – aggiunge l’assessore Alessandro Balboni -. Fu nostra l’idea di ampliare le distese di bar e ristoranti senza costi aggiuntivi. Abbiamo pubblicato bandi a sostegno delle attività commerciali, ma da parte del governo c’è assenza e distrazione verso le necessità della categoria, generando un clima offensivo e frustrante.”

“I 150 miliardi del governo sono stati spesi malissimo, tra bonus monopattini e banchi a rotelle – conclude infine il senatore Alberto Balboni -. Già da quest’estate era chiaro che i problemi principali sarebbero stati le scuole e i trasporti, non ristoranti, bar, palestre e attività commerciali dove le regole sono sempre state rispettate, e che invece sono diventati il capro espiatorio. Queste persone non chiedono assistenzialismo, nessun reddito di cittadinanza, ma la possibilità di lavorare onestamente nel rispetto delle regole, che è quello che dovrebbe consentire uno Stato serio. Come opposizione al governo, per il bene dell’Italia abbiamo votato favorevolmente allo scostamento di bilancio, ma chiediamo che le nostre richieste verso queste attività vengano ascoltate, cosa finora mai successa. Servono investimenti per creare posti di lavoro, in modo da far ripartire l’economia e ripagare il debito futuro che purtroppo spetterà ai nostri figli.”

 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com