Eventi e cultura
14 Gennaio 2021
Altra campagna di scavo dell’antica San Venanzio per Comune di Copparo, Soprintendenza e Gaf

Nuove indagini sulle antiche tombe emerse dal Naviglio

di Redazione | 3 min

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Copparo. Comune di Copparo, Soprintendenza Archeologia Emilia Romagna e Gruppo Archeologico Ferrarese insieme per la valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio. Un nuovo incontro istituzionale, mercoledì 13 gennaio, ha sancito il consolidamento della collaborazione, con l’obiettivo di proseguire lo scavo l’antica pieve di San Venanzio di V-VII secolo dC.

La campagna di indagine del 2019 ha portato alla luce nel letto del Canale Naviglio le fondazioni di un edificio di culto e dodici sepolture a inumazione, i cui corredi hanno consentito di datare il complesso, il quale, per le sopravvenute modifiche del corso d’acqua, è poi stato abbandonato intorno al IX secolo, trasferendosi nella ‘nuova’ pieve scavata l’estate scorsa nei campi di Coccanile.

Ora l’intendimento è esplorare un nuovo quadrante alla ricerca dell’angolo del fronte della struttura per determinarne la forma e l’ampiezza, dal momento che si presenta di dimensioni maggiori della successiva e probabilmente a tre navate.

Un progetto che ha illustrato Chiara Guarnieri della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, affiancata dagli archeologi Flavia Amato e Marco Bruni, da Letizia Bassi, direttrice del Gaf, Gianfranco Mascellani e l’ispettore onorario Liviano Palmonari.

Il nuovo scavo coprirà una superficie di cinque metri per cinque, interessando parte della strada bianca in fregio al canale. Prevede uno sbancamento, seguito dal ripristino della porzione.

Come ha confermato il sindaco Fabrizio Pagnoni, con l’assessore Bruna Cirelli, l’Amministrazione comunale sosterrà questa operazione con risorse economiche e con un supporto di ordine tecnico circa il ripristino e il seguente collaudo della strada, confermati dalla responsabile del settore tecnico comunale Giulia Tammiso e da Alessandro Cirelli di Patrimonio.

All’indagine forniranno un importante contributo di forza lavoro i volontari del Gaf, anima anche dell’attività che a luglio ha portato alla luce la pieve cosiddetta San Venanzio 2: un sito straordinario per la chiarezza con cui sono leggibili le fondazioni di 11 per 6,5 metri, edificate su una piccola mota precedentemente utilizzata, come testimoniano i materiali di recupero anche di età romana.

«La sinergia messa in campo – ha spiegato il primo cittadino – testimonia l’importanza di queste campagne archeologiche per la ricostruzione della storia del nostro territorio e per la sua valorizzazione. Un arricchimento del patrimonio di conoscenza e documentazione delle nostre radici, che saranno importanti anche per il nostro futuro, in un’ottica di fruizione, anche turistica, delle eccellenze copparesi».

«Copparo sta divenendo un centro di crescente rilevanza archeologica – ha riferito Chiara Guarnieri -. I rinvenimenti, molto ravvicinati, delle due pievi altomedievali hanno avuto, anche per la loro unicità, una risonanza che ha travalicato provincia e regione, vista l’importanza nell’ambito della storia della chiesa settentrionale. Inoltre, altri saggi di scavo potrebbero rivelare notevoli novità in tema di parcellizzazione del territorio in età romana».

Il nuovo scavo di San Venenzio 1 inizierà al termine del percorso burocratico amministrativo e dopo aver consultato il Consorzio di Bonifica circa il regime delle acque del Naviglio, verosimilmente fra febbraio e marzo.

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