Fa piacere che l’Amministrazione comunale celebri, con iniziative varie, “Ferrara città del Rinascimento”, riconosciuta tale dall’Unesco l’otto dicembre del 1995.
Nondimeno, vorrei sollecitare i curiosi di giovane età (la curiosità è il pane della conoscenza) a leggere (o rileggere) anche “La Nuova Guida di Ferrara” (I edizione 1981) del nostro architetto-scrittore Carlo Bassi, defunto pochi anni fa.
Egli sintetizza il contenuto della sua opera nel sottotitolo: “Vita e spazio nell’architettura di una città emblematica”. Ossia, invita i lettori “a prendere coscienza del valore degli spazi urbani come trama dell’architettura della città, come canali di spazio la cui configurazione determina la forma stessa dell’avvenimento che chiamiamo Ferrara”.
Ci illustra la grande qualità del lavoro svolto dal grande architetto-urbanista ferrarese Biagio Rossetti (1447-1516) la cui “poetica anticlassica” è stata studiata e descritta dallo storico dell’urbanistica Bruno Zevi nel saggio: Saper vedere l’urbanistica, a cui possiamo aggiungere sia lo studio accurato della contiguità urbana (Medioevo-Rinascimento) del Bassi stesso nell’opera succitata sia l’insieme delle ricerche socio-ambientali della medievista ferrarese, Francesca Bocchi, professoressa emerita dell’università Alma mater studiorum di Bologna.
Bruna Bignozzi