Sport
13 Novembre 2020
L'evento si è tenuto dal 30 ottobre al 1 novembre online. Foddis: "Abbiamo chiuso l'edizione più strana e innovativa. Spero sia anche irripetibile per tornare presto a pedalare tutti insieme"

La pandemia non ha spaventato il Festival del Ciclista Lento

di Redazione | 4 min

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(immagine d’archivio della passata edizione)

di Davide Soattin

Da venerdì 30 ottobre a domenica 1 novembre si è svolto a Ferrara il Festival del Ciclista Lento 2020 che, giunto alla quarta edizione, si è dovuto reinventare per far fronte all’emergenza Covid, allestendo un weekend a suon di eventi e pedalate interamente virtuali, a cui tutti i partecipanti hanno potuto prendere stando a casa e collegandosi dal proprio dispositivo digitale.

A partire dalla Pedalata più Lenta del Mondo fino al Record dell’Ora alla Rovescia infatti, passando per la Granfondo del Merendone e il Gran Galà del Ciclista Lento, il programma è rimasto lo stesso degli anni scorsi, seppur – come ha spiegato l’ideatore Guido Foddis – più “innovativo, strano e speriamo irripetibile, perché pedalare insieme è troppo bello e la scelta di quest’anno ci ha portato tutti a rimanere nel nostro garage a pedalare a distanza”.

Una tre giorni di sport su due ruote che ha comunque visto la partecipazione di campioni olimpici come Silvio Martinello (oro nel ciclismo su pista ad Atlanta 1996 e candidato alla presidente Fci), Luca Mazzone (oro nel ciclismo paralimpico a Rio 2016) e poi Marta Bastianelli (oro ai mondiali di ciclismo su strada di Stoccarda 2007) che ci ha “fatto comprendere – conclude Foddis – come il ciclismo sia uno sport per tutti, per i campioni e per le schiappe come noi, e come lo sia anche il Festival del Ciclista Lento”.

Un festival che sin dai suoi primi passi ha potuto vantare dell’appoggio da parte dell’amministrazione comunale, come ha voluto sottolineare Andrea Maggi, assessore allo Sport del Comune di Ferrara: “Questa edizione è stato il perfetto esempio che dimostra quanto sia veritiero il motto che dice ‘bisogna imparare dalle difficoltà per trasformarle in opportunità’ perché con intelligenza si è riusciti a trovare un’alternativa, che ci fa capire come si possa continuare a giocare, sorridere e avere la nostra vita in un periodo così difficile. Abbiamo già vinto ed è la dimostrazione di come dobbiamo mantenere tutte le nostre abitudini, consapevoli del fatto che bisogna rispettare quanto ci viene richiesto per la nostra salute”.

E ancora: “Da ferrarese doc, la bicicletta è il mio mezzo di trasporto quotidiano e mia moglie mi prende sempre in giro perché sto sempre dietro di lei di qualche metro. Ma a me piace andar piano. La bici è un qualcosa che lega l’anima della città di Ferrara, che è un’anima lenta sotto il profilo della nebbia. Una nebbia morbida che ci impone lentezza ma anche una riflessione maggiore nel gustare con più calma e ammirare le bellezze che ci offre il nostro territorio. In più, lo sport e l’attività motoria di base svolgono la funzione di una medicina preventiva e curativa per molte patologie, come riportano diversi scienziati. E uno dei pericoli di questa emergenza sanitaria sta proprio nel fatto che una persona può essere indotta più a stare sul divano che a fare movimento”.

A questo proposito, l’assessore ha concluso: “Occorre maggiormente fare attività motoria in questo periodo ed è importante se poi pensiamo che sono state bloccate le attività sportive per i nostri giovani, soprattutto perché sport vuol dire anche socializzare e ciò può disabituare i nostri ragazzi a fare attività. Personalmente penso che questo periodo difficile debba essere una cerniera con cui ci si possa legare a quelle precedente e proiettati a quello del ritorno alla normalità. Mi auguro che questi mesi vengano utilizzati per muoversi, sia perché fa bene che per non perdere lo stimolo all’attività, nella speranza di tornare al festival in presenza già dal prossimo anno a Ferrara”.

Dello stesso avviso anche il presidente di Ascom, Davide Urban, che ha voluto sottolineare come “il Festival del Ciclista Lento sia una grande intuizione, oltre che una grande opportunità per l’economia del nostro territorio e l’auspicio sia di poterlo tornare ad organizzare già nel 2021, anticipandolo in primavera per intercettare la bella stagione”, mentre Chiara Vassalli di Visit Ferrara si è soffermata sull’importanza della manifestazione per la città.

“Crediamo molto nel turismo attivo – ha concluso Vassalli – e specialmente nel cicloturismo. Quello del Ciclista Lento è un evento che calza a pennello con la nostra idea di cicloturismo per tutti, anche perché quello ferrarese è un territorio che va benissimo per qualsiasi persona. Sin dagli inizi è stato un evento con un impatto mediatico alto e speriamo che nei prossimi anni possa arrivare a diventare un vero e proprio evento turistico, dove vengono persone da fuori per prendervi parte. Al di là di tutto però, seppur il momento di emergenza non abbia aiutato, anche quest’anno si è riusciti a tener vivo l’interesse per la nostra città. Andar in bici è uno dei pochi modi sani per far turismo, senza dimenticare che la bici è quello che serve in questo momento”.

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