Politica
12 Novembre 2020
La stessa lettera recapitata a Ferrara è giunta anche a Bonaccini e Zaia e a diversi sindaco dell'Emilia-Romagna

Ecco il testo delle minacce delle sedicenti Nuove Brigate Rosse

di Redazione | 2 min

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L’intestazione, in alto, attorno alla stella a cinque punte inscritta nel cerchio, è “Brigate rosse”. E il contenuto alquanto delirante. “Il popolo italiano si è risvegliato e condanna la dittatura imposta da una classe politica incapace e impreparata in materia economico-finanziaria e sanitaria”.

Inizia così la lettera di minacce fatta recapitare al sindaco di Ferrara Alan Fabbri e ad altri sindaci della regione (Rimini, Modena, Ravenna) e ai presidenti di Emilia-Romagna e Veneto Stefano Bonaccini e Luca Zaia.

Il contenuto, giudicato subito dagli inquirenti di dubbia attendibilità, è lontano dalle tristemente note rivendicazioni del nucleo terroristico che ha insanguinato l’Italia degli anni di piombo.

“Abbiamo deciso, uniti come un tempo – si legge -, di colpire il cuore dell’Italia: giovedì 19 novembre 2020 posizioneremo ordigni esplosivi in sedi giornalistiche, sedi politiche, stazioni ferroviarie, banche, uffici pubblici e la rivoluzione avrà inizio!”.

Dopo la minaccia, arriva una sorta di ricatto: “Chiediamo a tutti i politici di emanare un nuovo Dpcm a effetto immediato”.

Sorvolando sul fatto che un nuovo Dpcm (acronimo per “Decreto del presidente del consiglio”) può essere emanato, come dice il nome, solo dal premier, la lettera prosegue con le indicazioni da seguire.

In primo luogo “riaprire ristoranti, bar, palestre, teatri, piscine, centri sportivi, cinema e luoghi di aggregazione sociale, senza limiti di orario, distanziamento e uso di mascherine; riaprire tutte le scuole di ogni ordine e grado e università con frequentazione obbligatoria in presenza”.

Serve poi “abolire le condizioni lavorative in smart working. Tutti i lavoratori torneranno alle proprie mansioni nei luoghi di lavoro; abolire le norme di distanziamento e uso di mascherine in tutti i luoghi pubblici, in strada, sui mezzi di trasporto perché dannose alla salute fisica e mentale”.

I sedicenti terroristi chiedono inoltre di “comunicare a tutti gli italiani che la pandemia da Covid 19 è terminata e che la sanità sarà operativa ed efficiente per tutti i cittadini bisognosi di cure”.

Si impone poi di “liberare le forze dell’ordine dall’umiliante compito di controllare e multare i cittadini che violano le normative anti-covid; vietare la divulgazione di notizie allarmanti e false su tutti i mezzi di informazione (giornali e tv), un terrorismo mediatico che sta distruggendo la salute mentale degli italiani, soprattutto le fasce più deboli”.

Infine l’appello: “Liberate il popolo italiano da queste imposizioni e accogliete con urgenza le nostre richieste”. Firmato, “le nuove Brigate rosse”.

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