Ostellato. Un contratto aziendale che i sindacati non mostrano alla nuova proprietà dichiarando uno sciopero senza informare la direzione. E’ solo parte della risposta della Fox Bompani all’apertura dello stato di agitazione e proclamazione di sciopero da parte di Rsu, Fiom, Cgil e Nidil.
Una versione, quella dell’azienda, ben diversa da quanto comunicato dalle organizzazioni sindacali sulle motivazioni che hanno portato alla decisione, con accuse che la stessa azienda respinge una per una.
“Dal momento del rientro dal “lockdown” – comunica la direzione della Fox Bompani – l’azienda ha fatto presente a Rsu e Fiom di dover fare di tutto per recuperare i danni generati dai quasi due mesi di chiusura. In presenza di un portafoglio ordini consistente l’azienda ha chiesto, fra le altre cose, di tenere aperta la produzione nel mese di agosto. Rsu e Fiom hanno opposto la richiesta di godere di due settimane di ferie continuative: pur di produrre l’azienda si è fatta carico di sostituire i lavoratori, che a rotazione sarebbero andati in ferie, con lavoratori somministrati, sostenendo gli elevati costi per formarli e renderli operativi in tempi brevissimi. A seguito delle nuove assunzioni, necessarie a coprire le assenze per ferie, Rsu e Fiom hanno aperto lo stato di agitazione rivendicando l’applicazione di accordi che l’azienda non riconosce. Al fine di proseguire la produzione l’azienda ha individuato in agosto una soluzione negoziale e ha rinviato a settembre 2020 la verifica degli accordi, ottenendo l’impegno di Rsu e Fiom a mostrare alla nuova proprietà, subentrata nel 2013, gli accordi pregressi rivendicati a favore dei nuovi assunti. L’azienda ha faticosamente ottenuto l’incontro solo il 21 ottobre. Durante tale incontro Rsu e il segretario provinciale della Fiom si sono presentati a mani vuote, non portando alcun accordo”.
A quel punto l’azienda ha dichiarato di assumere nuovo personale e i sindacati hanno nuovamente aperto lo stato di agitazione e comunicato 24 ore di sciopero “richiedendo l’applicazione per i nuovi assunti di contratti che non solo non sono in grado di dimostrare, ma non sono stati nemmeno in grado di comunicarne la data di sottoscrizione”. “Ciò – aggiunge la direzione aziendale – sta rendendo, per i lavoratori coinvolti dalle nuove assunzioni, più difficile, problematica e insicura la possibilità di iniziare a lavorare per l’azienda. Lo slogan “la contrattazione sindacale non si tocca” serve a nascondere il fatto che viene rivendicata una contrattazione che non esiste, allarmando inutilmente i lavoratori della Fox. In assenza di accordi, l’azienda applica ai nuovi assunti esattamente la retribuzione prevista dal Ccnl per il livello di inquadramento a cui vengono assunti”.
In merito alle accuse aver aperto una stagione di contestazioni disciplinari ‘per riportare ‘ordine e disciplina’, l’azienda replica che si tratta di violazioni dell’orario di lavoro come la mancata timbratura del cartellino, rispetto alle quali “l’azienda sta semplicemente adottando le procedure previste dal Ccnl per consentire ai lavoratori di giustificare i comportamenti contestati” e rispetto alle quali “non si può chiedere all’azienda di chiudere un’occhio, non fosse altro per rispetto a tutti coloro che timbrano regolarmente”. Dal punto di vista della Fox Bompani, inoltre, le relazioni sindacali sarebbero state calpestate da Rsu e Fiom nello sventolare accordi che non mostrano e pretendendo che le richieste vengano accettate senza trattative.
Di conseguenza l’azienda incontrerà di nuovo Rsu e Fiom “quando sarà possibile esaminare i contratti rivendicati”, procederà alle audizioni dei lavoratori a cui è stata contestata la mancata timbratura del cartellino e “privilegerà da ora la comunicazione diretta ai lavoratori per illustrare la situazione aziendale”.
“In un momento così grave e delicato per il Paese – conclude la direzione aziendale – per le aziende e per i lavoratori, a fronte della necessità dell’azienda di aumentare la produzione e di assumere, la risposta delle Rsu e della Fiom è l’apertura dello stato di agitazione e lo sciopero”.
Intanto arriva la solidarietà ai lavoratori da parte di Rifondazione Comunista, che si pone al loro fianco sostenendo che “con la loro lotta non stanno difendendo solo il loro posto di lavoro ma si pongono come ultimo argine al degrado e all’impoverimento di territori già provati da tante problematiche”.
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