Ferrara accende la magia: l’albero illumina la Cattedrale – VIDEO
L’albero si è acceso, come da tradizione, nel pomeriggio dell'8 dicembre alle ore 17 davanti alla Cattedrale. La città inaugura il Natale
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Ci sarà un ferrarese alla notte degli Oscar. Fred Kudjo Kuwornu porterà il suo documentario We Were Here – The Untold History of Black Africans in Renaissance Europe
"Free Gaza", "Palestina libera". In concomitanza con l'accensione dell'albero di Natale a Ferrara, davanti alla cattedrale, gli attivisti di Ferrara per al Palestina hanno voluto "accendere le luci" anche sulla Striscia ricordando che "non c'è Natale finché cadono bombe"
Scontro frontale nel tardo pomeriggio in via Bonzagni: due donne ferite e trasportate a Cona, disagi al traffico per i soccorsi
La sala dell'Oratorio San Crispino della Libraccio, nel tardo pomeriggio di martedì 2 dicembre, era piena di volti che quella storia l'hanno fatta davvero. A presentare "Corso Italia 25. La Cgil raccontata da dentro" di Gaetano Sateriale - per oltre trent'anni dirigente sindacale e poi sindaco di Ferrara - c'erano Sergio Cofferati e, in collegamento, Valeria Fedeli, Gianni Cuperlo, Pierangelo Albini moderati dal giornalista Massimo Mascini. Un dialogo fitto, spesso ironico, ma attraversato da una domanda molto seria: che cosa resta oggi di quel sindacato che ha segnato la storia italiana del secondo Novecento?
I giardini della Casa del Bambino in corso Biagio Rossetti sono in una “condizione indegna” con bambini e genitori che dopo ogni pioggia sono costretti ad attraversare una “palude di fango”. Genitori che dopo la segnalazione e la richiesta di intervento del Comune sono ancora in attesa. E di tempo, oltre che di acqua, ne è passato.
“E’ dall’inizio della scuola – spiegano le famiglie della Casa del Bambino – che stiamo segnalando, ogni volta che piove, la condizione indegna dei giardini della nostra scuola. Non siamo certo preoccupati che i nostri bambini e le nostre bambine si sporchino di fango, ma che si facciano del male. Oltre ad un ramo caduto qualche settimana fa infatti, ogni volta che piove, bambini, bambine e genitori si trovano costretti ad attraversare una palude di fango davvero molto scivolosa”.
In un incontro con l’assessora Kusiak, tenutosi il 6 ottobre scorso, i genitori avevano segnalato segnalato l’urgenza della risistemazione e messa in sicurezza dei “tre meravigliosi giardini che rendono la nostra scuola speciale”. “A maggior ragione quest’anno – aggiungono i genitori – in cui gli esperti consigliano a gran voce di sperimentare il più possibile la outdoor education, avevamo chiesto che fossero attrezzati non solo per il gioco, ma anche per la didattica”.
Eppure, nonostante le scuole siano rimaste chiuse per mesi “ci troviamo, a quasi due mesi dalla riapertura, non solo senza nessun arredo esterno, ma addirittura ad affogare nel fango”. Da qui la nuova richiesta più di 10 giorni fa che quantomeno venissero prese delle misure provvisorie e in emergenza per far entrare a scuola in sicurezza le famiglie e il personale, “ma, nonostante le promesse di un intervento celere, ad oggi la situazione è la medesima”.
“Ci chiediamo quindi – concludono i genitori della scuola – se per avere una passerella di legno e della ghiaia non sono bastati più di 10 giorni, quanto occorrerà per avere dei giardini fruibili anche per la didattica? Abbiamo fatto tanto, tutti e tutte, perché le scuole potessero riaprire in sicurezza, davvero vogliamo scivolare in una pozza di fango?”
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