Eventi e cultura
21 Ottobre 2020
A palazzo dei Diamanti sono già arrivate le 107 opere dell'antologica che sarà inaugurata il 30 ottobre a Ferrara

Mostra Ligabue, Sgarbi visita l’allestimento: “Artista di una potenza fuori misura, il suo è grido per la vita”

di Redazione | 2 min

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“Un artista di una potenza assolutamente fuori di ogni misura” in un “centro sacro dell’arte come Palazzo dei Diamanti”. Così il presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, curatore, con Marzio Dall’Acqua, della mostra “Antonio Ligabue. Una vita d’artista”, descrive l’antologica, che sarà inaugurata il 30 ottobre a Ferrara.

A palazzo dei Diamanti sono già arrivate le 107 opere della mostra (molte non sono mai state esposte prima), sotto la supervisione della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma. Nel complesso si tratta di 77 dipinti, 20 sculture e 10 disegni.

Lunedì inizierà l’allestimento. E tra pochi giorni sarà pronto anche il catalogo.

Sgarbi ha offerto un’anticipazione critica traendo spunto da uno dei quadri più celebri e che raffigura il ruggito della tigre: “Urliamo insieme”, ha detto: “Questo ci rende vicino a un pittore che è lontano da tutto, dalla critica, dalla storia, ma dentro di noi” perché “nella disperazione della sua esistenza ha vissuto sul Po e ha immaginato animali fantastici, ma reali, come in una foresta, che in realtà erano i boschi di Gualtieri, di Guastalla, di Boretto, i Paesi della valle padana, lungo il Po, in cui lui ha vissuto”.

“Siamo arrivati a molti anni dalla sua scomparsa, ma Ligabue rimane un irregolare, un eccentrico, un clandestino, un profugo, un cacciato, un disperato, un alienato, un diverso. Ma questo non è un limite, è la sua grandezza”, spiega Sgarbi, che sottolinea: “Qualunque museo avrebbe ospitato una mostra di De Chirico o di Morandi, Ligabue ha dovuto pazientare ai margini del suo bosco per arrivare finalmente, oggi, a palazzo dei Diamanti, che prima di chiudere per qualche mese vuole, proprio con l’urlo di Ligabue, gridare per l’arte e per la vita. In tempi difficili l’urlo di Ligabue è anche il nostro”.

Poi un’anticipazione ad appassionati e prossimi visitatori: “Osservando le sue opere vi troverete gran parte del vostro animo e delle ferite. Ma quelle ferite diventano festa, urlo al cielo, certezza che nell’uomo c’è un’anima che vive. E l’anima di Ligabue è molto più viva di quella di molti, cosiddetti, ‘artisti’”.

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