Cronaca
13 Ottobre 2020
Sentiti dalla Corte d'Assise il medico legale e il perito informatico. L'imputato Cervellati si sottopone all'esame

Femminicidio Fusi. Il medico legale: “Vittima colpita quando era già a terra, colta di sorpresa”

di Daniele Oppo | 3 min

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“Non meno di cinque colpi”, “inferti con elevata energia” che hanno creato almeno sette lesioni profonde nel cranio di Cinzia Fusi, determinanti per cagionarne la morte dalla quale non si sarebbe potuta salvare nemmeno con un rapido intervento dei soccorsi. Nell’udienza di lunedì 12 ottobre per il femminicidio della 34enne avvenuto per mano di Saverio Cervellati il 24 agosto del 2019 è stata la volta dei consulenti tecnici della procura e anche dello stesso reo confesso che si è sottoposto all’esame, confermando in sostanza quanto già aveva raccontato agli inquirenti.

Il medico legale Paolo Frisoni che ha eseguito l’autopsia sul cadavere della Fusi, ha spiegato di aver sette punti lesionati nella testa: sei sul lato sinistro e uno su quello destro, tutti con lacerazioni che arrivavano “fino al cervello”.

“Quasi tutte le lacerazioni sono stata cause verosimilmente dallo steso mezzo”, ha detto il medico legale, ovvero dal matterello utilizzato da Cervellati e trovato nella pertinenza del suo negozio “Spendi Bene” in via Primicello, a Copparo, dove il delitto si è consumato.

Due soli colpi che hanno fratturato gli zigomi alla Fusi non sono riconducibili al matterello: potrebbero essere stati inferti con dei pugni o comunque da “una superficie ampia, piana e liscia” compatibile anche con il muro o il pavimento. Con molta probabilità, stanti gli schizzi di sangue su una parete, la Fusi “è stata colpita al capo quando era già a terra” e “dall’assenza di segni sulle mani si può evincere che la vittima sia stata colta di sorpresa e non si sia difesa”. Cervellati deve avere agito con inusitata violenza, tale da fratturare anche le ossa del cranio più profonde, provocando una fatale “emorragia attorno al cervello”.

Lo stesso Cervellati (difeso dall’avvocato Elisa Cavedagna), sottoponendosi all’esame e incalzato anche dall’avvocato di parte civile Denis Lovison, è ritornato sulla questione dei sacchetti della spazzatura trovati di fianco al corpo della Fusi, affermando che “avevo freddo e ho pensato che anche lei ne avesse”, quindi li avrebbe presi con l’intento di coprirla, anche se ciò va naturalmente in contraddizione sia con il fatto che la ritenesse già morta (non lo era, il carabiniere che entrò per primo nel garage la vide muoversi e la sentì rantolare) sia con la spiegazione alternativa dell’averli posizionati ai lati della sua vittima per coprire il sangue. E il sangue che continuava a fuoriuscire è anche la spiegazione per l’uso di un paio di guanti in latice e per l’aver messo un panno all’interno della bocca della Fusi, dopo averle pulito il volto.

L’assise presieduta dal giudice Piera Tassoni ha anche acquisito e ascoltato le risultanze della perizia informatica effettuata dal consulente della procura, Claudio Cesaro, su due telefoni cellulari (uno in uso alla Fusi e l’altro a Cervellati) e due computer dell’imputato. In uno di questi ultimi sono state trovate tracce di una ricerca effettuata probabilmente da Cervellati sulla possibilità sia di installare che di spiare il programma di messaggistica Telegram, trovato proprio nel cellulare della vittima. Nei pc si vede anche come l’imputato abbia quantomeno controllato la pagina Facebook della Fusi (registrata con un nome di fantasia, come a non volersi far rintracciare dai conoscenti) proprio nella mattina dell’omicidio. In uno dei pc poi è stata fatta la pulizia di alcuni file, non recuperati. Dal telefono di Cervellati, inoltre, sono partiti degli sms ‘programmati’, a invio con orario differito, all’indirizzo della moglie e dei figli nei quali – sostanzialmente – sembra chiedere scusa per quel che ha compiuto. La moglie ha risposto alle 10 del mattino chiedendogli se non abbia fatto del male alla Fusi e purtroppo la tragica intuizione era corretta.

Gli ultimi tre testimoni hanno riferito invece di eventi precedenti e di contorno. Lunedì prossimo è già in programma la discussione e non è impropabile che sia anche il giorno della sentenza.

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