Politica
3 Ottobre 2020
Il deputato Pd Rizzo Nervo critica Fabbri e viene subissato di insulti su Facebook

Lo shitstorming della Lega colpisce ancora

di Redazione | 3 min

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“Cose che mi son successe su Facebook nelle ultime 24 ore”. Inizia così l’amaro post di Luca Rizzo Nervo, deputato del Pd che si è trovato suo malgrado vittima di uno shitstorming della Lega.

“Ho criticato il sindaco di Ferrara – spiega in successione -. Un paio di ore dopo il suo portavoce ha cominciato a seguirmi su facebook. Dopo un’ora sono apparsi tutti insieme simpatici commenti che mi auguravano che mi stuprassero una figlia e altre amenità”.

Il giorno precedente Rizzo Nervo aveva osato criticare Alan Fabbri per la sua uscita sui permessi di soggiorno, parlando di “una delle sue perle: fa un post in cui confonde la richiesta di protezione internazionale con la richiesta di permesso di soggiorno. E sostiene che se vuoi protezione internazionale te la devi saper meritare rendendoti utile nella società che te la concede. Lavorando per ripagare la concessione. Insomma uno scambio. Se mi servi ti proteggo, se non mi servi te ne torni a casa”.

Rizzo Nervo provava allora a chiarire la realtà, “ma non a lui, quello la cui ignoranza e malafede sono risapute – basti pensare alla recente figuraccia fatta sui buoni spesa – ma a quei tanti cittadini a cui un’istituzione ha il dovere di dare delle informazioni corrette”.

In Italia la protezione internazionale è garantita dall’art. 10, comma 3 della Costituzione. “Secondo questo articolo lo straniero al quale sono negate nel suo paese le libertà democratiche, che scappa dalla guerra, che è in pericolo perché perseguitato per ragioni politiche, religiose, razziali, sociali, ha diritto ad essere accolto. Questo è un rifugiato”.

Ma il sindaco di Ferrara “preferisce definirli non persone ma «tumori da sradicare». Non so se anche a voi faccia questo effetto ma a me questa espressione ha messo i brividi per ciò che rievoca”.

“Ma ogni baro ha nascosta nella manica una carta vincente – prosegue il parlamentare -. Il sindaco di Ferrara si gioca quella della pericolosità sociale di coloro ai quali il permesso di soggiorno è stato per questo rigettato o revocato. Ci mancherebbe altro. Da sempre funziona così ed è giusto che così accada. C’è la legge a fare la sua parte e a prevenire il rischio di introdurre criminali nel paese. Ma non si capisce né per cosa esulti il sindaco – salvo considerare un’eccezione il fatto che le istituzioni abbiamo compiuto il proprio dovere – tanto meno cosa c’entri la protezione internazionale con il lavoro, il rendersi utile, il saperlo meritare, essendo un diritto riconosciuto a chi ne ha i requisiti e non uno scambio”.

“Il suo, oltre che populismo, è odio – conclude -. Ma per quanto di questi tempi possa sembrare imbattibile, anche l’odio crolla di fronte alla verità, alla conoscenza, alla democrazia”.

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