Attualità
30 Settembre 2020
Il colonnello Mauro Maronese in visita alla redazione: "Situazione proficua per prevenzione e repressione, con il lavoro di squadra si porta a casa il risultato"

Arma, il comandante ‘operativo’ si presenta: “Impegno a mantenere Ferrara tranquilla” 

di Elisa Fornasini | 2 min

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Il comandante del Reparto Operativo Carabinieri Mauro Maronese in visita alla redazione con il direttore di Estense.com Marco Zavagli

Mantenere elevato il livello di sicurezza e garantire risposte adeguate ai cittadini. Questo il duplice obiettivo del tenente colonnello Mauro Maronese, neo comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Ferrara, che a pochi giorni dal suo insediamento in città ha trovato una situazione proficua “sia dal punto di vista preventivo che in quello repressivo”.

In visita alla redazione di Estense.com, il nuovo comandante ‘operativo’ si è dimostrato sensibile al diritto di cronaca, e non potrebbe essere altrimenti dato che è iscritto all’Ordine dei Giornalisti ed è sposato con una giornalista, in servizio a Treviso, terra natia del colonnello, originario di Conegliano.

Cronaca che spesso ha portato su di sé polemiche sulla differenza tra sicurezza reale e quella percepita, “entrambe importanti – spiega Maronese – perché il rapporto con il cittadino, di cui bisogna tenere conto delle percezioni, è fondamentale nelle grosse città quanto nelle città di provincia”.

Lo sa bene dalla sua esperienza nella periferia di Milano, “considerata un’area a intensa attività operativa e quindi una ‘buona palestra’ in un contesto difficile, specie di delinquenza giovanile”, il cui bagaglio di competenze è ora a servizio del territorio ferrarese con l’obiettivo di “mantenere il livello di sicurezza elevato in una situazione tranquilla, e garantire risposte adeguate in caso di crimini per trovare il responsabile”.

“Ero già stato in questa bellissima città una decina di anni fa per seguire un corso sul diritto costituzionale penale militare organizzato dall’Università di Ferrara e dal Coa” racconta il colonnello che vanta esperienze in Italia (nella Compagnia di Valdagno e nel nucleo investigativo di Pordenone) e all’estero con missioni nei Balcani, Libano e Palestina.

Nessun vanto, a dir la verità, ma solo il “riconoscimento di un lavoro ben fatto”. Come nel difficilissimo caso risolto del duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, la coppia uccisa nel 2015 a Pordenone. “È stato un caso complicatissimo, abbiamo lavorato per mesi senza pause, ma il bel lavoro di squadra ci ha portato ad assicurare il responsabile alla giustizia con ergastolo confermato in appello. Non si può parlare di soddisfazioni professionali quando ci sono vittime, ma la sentenza è il riconoscimento del lavoro fatto bene, di aver portato a casa il risultato”.

La sua nuova casa è ora Ferrara, dove si è appena trasferito con le sue due moto. “È vero, Ferrara è la città delle biciclette e ho già incontrato diversi ciclisti indisciplinati, ma la moto è la mia grande passione…” è l’ultima confidenza del comandante Maronese che ha un amore ancora più grande, quello per sua figlia, appena iscritta all’Università di Bologna.

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