Attualità
29 Settembre 2020
Il giovane attivista di Volt Europa scrive all'Università chiedendo un richiamo formale per il docente dopo i commenti sprezzanti al suo post

Fa campagna per l’uso del preservativo: ex studente deriso dal professore

di Redazione | 2 min

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“Quando uno sventola la bandiera di sinistra, la lotta di classe del c…”. E’ il commento astioso di un professore universitario ad un ex studente che, sul proprio profilo Facebook, ha pubblicato una propria immagine con un profilattico in mano, con lo scopo di diffondere le buone pratiche di prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili e l’Hiv.

L’ex studente, Sergio Ancarani Penazzi (il suo vero nome è Sergio Echamanov, ndr), di fronte al tentativo di svilire il proprio impegno in questa campagna di prevenzione, ha dapprima avvertito il professore, poi ha richiesto ufficialmente all’Università di Ferrara di esprimersi nei suoi riguardi con un “richiamo formale e istituzionale” in merito “ai suoi commenti estremamente assenti di terzietà e di rispetto nei confronti di una campagna per la prevenzione”.

Il docente in questione è Enrico Maestri, professore associato di Filosofia del Diritto presso il corso Isu/01 di Ferrara, che dopo aver pubblicato il commento di cui sopra, di fronte alla reazione del giovane autore del post (“L’uso del profilattico è essenziale per le MTS. Se lei come professore si oppone all’uso significa che le si oppone a vedere la realtà. Nel qual caso ci si vedrà in commissione disciplinare”) ha rincarato la dose con sprezzante ironia: “Ma certamente caro. Ci si vede e salsicceremo tutte le strade come si conviene ai bravi socialisti come noi”.

Sergio è un attivista di Volt Europa, movimento politico paneuropeo, e il suo impegno in questa campagna di prevenzione prescinde dal suo essere dichiaratamente gay: “Sono vicino al movimento Lgbt e mi piacerebbe che anche l’Arci si esprimesse sulla reazione scomposta di questo professore, che conoscevo all’Università pur non essendo stato nel suo corso. Non comprendo come si possa non prendere sul serio, e addirittura deridere, una battaglia contro le malattie sessualmente trasmissibili che riguarda tutti, etero, gay, trans e ogni persona su questa terra”.

“Ho scritto all’Università di Ferrara – aggiunge – affinché richiami formalmente il professore, sebbene dalla segreteria mi abbiano già anticipato che difficilmente potranno esprimersi su vicende personali che non riguardano direttamente la sua professione in Unife. Ad ogni modo credo che il suo comportamento vada stigmatizzato”.

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