Spettacoli
25 Settembre 2020
Il frontman dei Subsonica e Motel Connection ripercorre tutta la sua vita musicale al Summer Festival: "Facciamo musica per assembramenti, ma è bello tornare sul palco"

Samuel fa ballare (da seduti) Ferrara: “Siete voi il codice della bellezza”

di Elisa Fornasini | 2 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Doveva essere un “gesto simbolico per far ripartire la musica e sostenere tutti i tecnici che lavorano su e giù dal palco”, ma il concerto di Samuel al Ferrara Summer Festival si è rivelato molto di più. Un vero e proprio viaggio per ripercorrere tutta la sua vita musicale, dalle grandi canzoni dei Subsonica in acustico alla ricerca elettronica dei Motel Connection fino al suo primo album (e per l’ora unico, il secondo ci ha rivelato che uscirà a gennaio) da solista: Il codice della bellezza.

“Siete voi il codice della bellezza, voi che accettate di stare seduti davanti a una musica che tendenzialmente va vissuta in movimento” assicura il cantautore torinese che dedica l’ultimo brano del disco, e della scaletta, al pubblico ferrarese, composto da più di 800 spettatori che hanno finito per ballare da seduti, rigorosamente distanziati al proprio posto, su questa “musica per assembramenti”.

Con il suo immancabile cappello panama, in puro stile “Golfo mistico” che dà il titolo al tour estivo, Samuel è “felice di vedere l’emozione del pubblico” che segue praticamente tutte le canzoni dell’album del 2017, tra La risposta, Dea, Come una Cenerentola, Passaggio ad un’amica, Qualcosa, La luna piena, Rabbia, Il treno e Vedrai, andata a Sanremo.

Protagonista assoluto sul palco, ma ben bilanciato con l’accompagnamento degli “amici di sempre che hanno creduto nei Samuel’s” come Christian “Tozzo” Montanarella, batterista dei Linea77, Gianluca “Cato” Senatore, chitarrista e anima dei The Bluebeaters, e Pierpaolo Peretti Griva detto “Pierfunk”, ex bassista dei Subsonica e fondatore dei Motel Connection.

Con diversi aneddoti personali, come la nascita della colonna sonora per il film Santa Maradona rappresentata da Lost e Two, Samuel si conferma il re dei sintetizzatori per poi imbracciare la chitarra nel momento più intimo, dedicato a un “amore che dura da trent’anni”, ovviamente quello con i Subsonica, omaggiato dalla poesia notturna Dormi, il microchip emozionale di Lasciati, e due “brani a cui tengo molto ma che non abbiamo mai suonato dal vivo” come La bontà e Respirare.

Impossibile stare fermi con l’ultimo singolo Tra un anno e La statua della mia libertà. Dopo un omaggio a The Bluebeaters e Giuliano Palma con Un grande sole, il concerto di due ore si avvia alla chiusura con Voleva un’anima e appunto Il codice della bellezza, “ve la dedichiamo perché siamo stati bene in questa piazza ricca di storia e fascino”. E che per una sera si riempie di energia elettronica. 

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