Spettacoli
22 Settembre 2020
Il Golfo Mistico Live Tour fa tappa in piazza Trento e Trieste: "Libertà creativa durante il lockdown, nuovo album a gennaio" 

Samuel dei Subsonica a Ferrara: “Preparatevi a un viaggio elettronico”

di Elisa Fornasini | 4 min

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(foto tratta dalla pagina Facebook di Samuel)

Dove sarò tra un anno? L’ultimo singolo di Samuel, frontman dei Subsonica e dei Motel Connection, suona come una domanda rivelatrice in questi tempi di emergenza e incertezza. Non sappiamo dirvi dove sarà tra un anno, anche se ci ha svelato l’imminente uscita del suo secondo album da solista, ma possiamo garantirvi che domani, mercoledì 23 settembre, sarà in piazza Trento e Trieste per continuare la sua continua sperimentazione musicale sul palco estense, all’interno del Ferrara Summer Festival.

È atteso a Ferrara con il Golfo Mistico Live Tour, che rapporto ha con la nostra città? 

Sono venuto a Ferrara svariate volte per suonare con i Subsonica, ma è la prima volta come solista. Siamo stati talmente tanto in giro per tutta Italia in questi anni che conservo ricordi confusi, ma dell’Emilia porto nel cuore l’accoglienza degli emiliani. È una mentalità, un modo di vivere improntato alla socialità, che si fa ricordare per chi come me viene da un luogo più austero come Torino.

Cosa dobbiamo aspettarci da questo viaggio elettronico per ripercorrere tutta la sua carriera musicale e artistica?

Esattamente questo, e tutto è nato per caso durante il lockdown. In quei mesi ho fatto diverse dirette per intrattenere il mio pubblico, per ingannare il tempo in quelle lunghe ore di prigionia, e così ho avuto modo di riscoprire cose dimenticate del mio repertorio. Ho pensato che appena possibile fosse una bella raccolta da portare in giro, un gesto simbolico per tutti quelli che lavorano nella musica, da chi monta i palchi a chi fa funzionare gli impianti. Certo, non avevo idea che prendesse così piede… da lì si è trasformata in una tournée con 20 concerti, praticamente tutti sold out. Un grande successo, ovviamente con inserti dei Motel Connection e Subsonica.

E soprattutto che effetto fa poter tornare sul palco e riportare la musica dal vivo dopo i mesi di lockdown?

È ancora più bello ed emozionante. Io sono abituato a dei momenti di stacco, il mio ultimo concerto è stato a Capodanno prima di riprendere il 15 giugno, quindi per me sono tempistiche normali ma mi ha sorpreso l’emozione delle persone. C’è grande voglia di musica dal vivo, io ci speravo, l’ho ricercato ed è andata bene. Anche perché la prigionia fisica spinge ancor di più ad avere libertà creativa.

Veniamo alla sua ultima canzone, “Tra un anno”, vuole essere un suo invito a reinventarsi dopo la pandemia?

Il brano in realtà è stato scritto molto prima di quello che è successo e, casualmente, risulta drammaticamente attuale. Mi sono fermato a riflettere sul mio percorso: ho detto due volte no a Sanremo perché non lo ritenevo adatto alla mia musica e sono finito all’Ariston, ho rifiutato di fare il giudice a X Factor perché non mi reputavo un personaggio televisivo e invece mi sono ritrovato lì. Sono i dubbi che ci fanno crescere, “dove sarò tra un anno?” è una domanda che ci facevamo prima e anche dopo la pandemia. Non c’è nessuna certezza di quello che capiterà il giorno dopo.

Rimanendo nel suo repertorio, c’è un brano a cui si sente particolarmente legato?

Ce ne sono moltissimi in più di venti dischi in mondi sperimentali. Ma se oggi ne dovessi scegliere uno sarebbe proprio “Tra un anno” perché è appena nato e, come tutte le nuove creature, ti innamori e cresce l’affetto quando vedi che impara a camminare da solo.

Il suo nome è e sarà sempre accostato a quello dei Subsonica. Come è stato intraprendere un progetto solista?

Sono il cantante dei Subsonica e lo rimarrò per sempre. Lanciare una propria carriera è difficile ma è una necessità che io e tutti i componenti nutriamo nei confronti della propria personalità musicale. Mettere a sistema la creatività è bellissimo, ma lo è anche sentirci liberi di prenderci i nostri spazi di espressione e di ricerca.

Le rigiro una sua domanda: dove si vede tra un anno? Quali sono i prossimi progetti in cantiere?

Il primo passo è finire la tournée a Ferrara e Rende, che sulle basi del niente è arrivata a scalare le montagne. Poi si torna in studio perché a gennaio esce il mio secondo album da solista. Con i Subsonica dovevamo ripartire a marzo, ora dipende tutto dalle linee guida per i locali al chiuso. Diciamo che bisogna vivere alla giornata.

Sono passati tre anni da Il Codice della bellezza. Può anticiparci qualcosa del nuovo album?

Ci sono tante idee, alcune canzoni abbozzate, perché il tempo del lockdown ha fatto da incubatore. Il titolo è ancora da definire ma qualcosa posso svelarlo: sarà diverso dal primo innanzitutto per l’accezione legata al tipo di musica. Il primo disco era incentrato sulla musica pop, una zona che non avevo mai frequentato appieno, e infatti è stato realizzato dal più grande produttore in questo genere, Michele Canova. In questo nuovo lavoro torno al mio ambiente, alla musica dance ed elettronica, con il produttore milanese Mace che vive di questo linguaggio. Aspettatevi chitarre elettriche, batterie acustiche… mi riporta ai tempi di quando ballavo in pista di fronte alla consolle. I codici cambiano ma ne abbiamo uno, il Dna, che ci porta a essere in un certo modo. E il mio mi porta a mischiare sempre le contaminazioni.

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