Cronaca
24 Settembre 2020
Alla sbarra l'ex fidanzato M’hamed Chamekh. Il sindaco Fabbri: “Non abbiamo potuto per mere ragioni giuridiche, ma siamo al fianco della famiglia e dell'Udi”

Via al processo per l’omicidio di Atika Gharib, Ferrara non si costituisce parte civile

di Daniele Oppo | 2 min

Leggi anche

Morì sul lavoro in Borgo Punta. Si attende l’udienza preliminare

Si attende la fissazione dell'udienza preliminare del processo per l'incidente mortale in cui perse la vita Miz Mohamed Fawzy Abdou, operaio edile 36enne di nazionalità egiziana, impegnato in un cantiere per la ristrutturazione col Superbonus 110% di un palazzo in via Borgo Punta, al civico 187

Processo stadio. “Tutti i margini di sicurezza non erano stati rispettati”

Prosegue il processo nato dall'inchiesta relativa alle presunte difformità strutturali dello stadio Paolo Mazza, riscontrate durante il cantiere per i lavori di ampliamento dell'impianto sportivo cittadino fino a 16mila posti, avviato dopo la permanenza della Spal in Serie A nel campionato di calcio 2018-2019

È iniziato mercoledì (23 settembre) il processo per l’omicidio di Atika Gharib, la 32enne marocchina residente a Ferrara barbaramente uccisa dall’ex fidanzato M’hamed Chamekh, suo connazionale 42enne, catturato a Ventimiglia mentre cercava di fuggire in Francia.

L’uomo la attirò in una trappola in un casolare di Castello D’Argile, nel bolognese, tra l’1 e il 2 settembre dell’anno scorso (scoperta solo il 3), pare con la scusa di volerle restituire dei documenti. Invece la uccise soffocandola, per poi dare tutto alle fiamme con l’intento di nascondere le tracce. Non pago, telefonò ai famigliari di lei vantandosi di averle dato ciò che si meritava: una vendetta probabilmente per essere stato denunciato e sbattuto fuori di casa per aver molestato la figlia minorenne di Gharib.

L’uomo è accusato oltre che di omicidio premeditato aggravato, distruzione di cadavere e incendio, anche per gli atti persecutori (con pesanti minacce di morte) e le lesioni procurate a Gharib il 2 agosto precedente, quando era andato a trovarla nella sua casa di via Oroboni, a Ferrara.

Il processo inizia però senza che il Comune di Ferrara abbia neppure provato a costituirsi parte civile. “Purtroppo il nostro Comune non ha potuto costituirsi parte civile nel processo in relazione alle imputazioni contestate all’omicida per mere ragioni giuridiche ma è quotidianamente al fianco di tutte le Associazioni che si occupano di azioni rivolte alla prevenzione ed all’assistenza nei confronti delle donne che subiscono violenza di qualsiasi natura”, si legge in una nota del sindaco.

“Il Comune di Ferrara – afferma in ogni caso Fabbri – intende dimostrare la massima vicinanza e sostegno alle ragioni dei famigliari della povera Atika e dell’Associazione Unione Donne Italiane, costituita parte civile nel processo in corso presso la Corte d’Assise di Bologna, per raggiungere al più presto la verità dei fatti ed assicurare l’esecutore dell’efferato omicidio di Atika alla Giustizia”.

La difesa di Chamekh ha sollevato un’eccezione di illegittimità costituzionale della legge che da aprile del 2019 impedisce all’imputato di delitti che prevedono l’ergastolo di accedere al rito abbreviato. L’Assise l’ha respinta.

Oltra all’Udi, nell’udienza si è costituita parte civile la famiglia di Gharib (figlie, sorelle, fratelli e genitori), assistita dall’avvocato Marina Prosperi, che rappresenta anche il sindacato SiCobas, del quale la vittima faceva parte. “Sono soddisfatta del fatto che le indagini si siano concluse rapidamente e che il processo sia iniziato subito”, commenta l’avvocato Prosperi che però non nasconde il rammarico per il fatto che “c’erano tutte le condizioni all’epoca perché non ci fosse questo epilogo”.

L’udienza è stata aggiornata al 28 ottobre e poi al 4 novembre per concludere le incombenze istruttorie.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com