Sabotaggio Nord Stream. Il sospettato lascerà Ferrara
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro il provvedimento della Corte d’Appello di Bologna e ha confermato la consegna alla Germania di Serhii Kuznietsov
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro il provvedimento della Corte d’Appello di Bologna e ha confermato la consegna alla Germania di Serhii Kuznietsov
"Un danno morale senza prezzo, un anno perso, farmaci pagati, speranze buttate". Sono solo alcuni dei gravi disagi che una donna di 40 anni, paziente - insieme al marito 45enne - del Centro Pma dell'ospedale del Delta di Lagosanto, sta vivendo da ormai due settimane. Vale a dire da quando - lo scorso 8 novembre - l'Ausl di Ferrara ha sospeso in via precauzionale il servizio, dopo l'inchiesta della Procura di Ferrara i
Infortunio sul lavoro all'interno del quartiere generale dell'azienda agricola Salvi dove, durante la mattinata di mercoledì 19 novembre, un operaio 36enne di nazionalità bengalese - che stava lavorando per una ditta esterna - è caduto dal tetto di un capannone su cui stava effettuando alcuni interventi di manutenzione
Qualche attimo di tensione all'interno di un'abitazione della zona sud di Ferrara dove, durante la serata di martedì 18 novembre, una lite tra compagni conviventi - secondo le prime ipotesi alimentata da motivi di gelosia - è degenerata fino a sfociare nella violenza
Ancora un arresto per droga in zona Gad dove, durante la serata di martedì 18 novembre, gli agenti dell'Upgsp della Polizia di Stato hanno messo le manette a un 30enne di nazionalità nigeriana, già gravato da precedenti specifici, durante un servizio di controllo contro lo spaccio in città
È iniziato mercoledì (23 settembre) il processo per l’omicidio di Atika Gharib, la 32enne marocchina residente a Ferrara barbaramente uccisa dall’ex fidanzato M’hamed Chamekh, suo connazionale 42enne, catturato a Ventimiglia mentre cercava di fuggire in Francia.
L’uomo la attirò in una trappola in un casolare di Castello D’Argile, nel bolognese, tra l’1 e il 2 settembre dell’anno scorso (scoperta solo il 3), pare con la scusa di volerle restituire dei documenti. Invece la uccise soffocandola, per poi dare tutto alle fiamme con l’intento di nascondere le tracce. Non pago, telefonò ai famigliari di lei vantandosi di averle dato ciò che si meritava: una vendetta probabilmente per essere stato denunciato e sbattuto fuori di casa per aver molestato la figlia minorenne di Gharib.
L’uomo è accusato oltre che di omicidio premeditato aggravato, distruzione di cadavere e incendio, anche per gli atti persecutori (con pesanti minacce di morte) e le lesioni procurate a Gharib il 2 agosto precedente, quando era andato a trovarla nella sua casa di via Oroboni, a Ferrara.
Il processo inizia però senza che il Comune di Ferrara abbia neppure provato a costituirsi parte civile. “Purtroppo il nostro Comune non ha potuto costituirsi parte civile nel processo in relazione alle imputazioni contestate all’omicida per mere ragioni giuridiche ma è quotidianamente al fianco di tutte le Associazioni che si occupano di azioni rivolte alla prevenzione ed all’assistenza nei confronti delle donne che subiscono violenza di qualsiasi natura”, si legge in una nota del sindaco.
“Il Comune di Ferrara – afferma in ogni caso Fabbri – intende dimostrare la massima vicinanza e sostegno alle ragioni dei famigliari della povera Atika e dell’Associazione Unione Donne Italiane, costituita parte civile nel processo in corso presso la Corte d’Assise di Bologna, per raggiungere al più presto la verità dei fatti ed assicurare l’esecutore dell’efferato omicidio di Atika alla Giustizia”.
La difesa di Chamekh ha sollevato un’eccezione di illegittimità costituzionale della legge che da aprile del 2019 impedisce all’imputato di delitti che prevedono l’ergastolo di accedere al rito abbreviato. L’Assise l’ha respinta.
Oltra all’Udi, nell’udienza si è costituita parte civile la famiglia di Gharib (figlie, sorelle, fratelli e genitori), assistita dall’avvocato Marina Prosperi, che rappresenta anche il sindacato SiCobas, del quale la vittima faceva parte. “Sono soddisfatta del fatto che le indagini si siano concluse rapidamente e che il processo sia iniziato subito”, commenta l’avvocato Prosperi che però non nasconde il rammarico per il fatto che “c’erano tutte le condizioni all’epoca perché non ci fosse questo epilogo”.
L’udienza è stata aggiornata al 28 ottobre e poi al 4 novembre per concludere le incombenze istruttorie.
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