Eventi e cultura
20 Settembre 2020
Tredici artiste hanno documentato l'impegno politico, sociale e di costume con "Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta"

A Biennale Donna la medaglia di Mattarella: 13 fotografie internazionali espongono a Ferrara

di Redazione | 3 min

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Tredici donne che danno il loro particolare punto di vista attraverso lo strumento fotografico: torna la Biennale Donna, storica rassegna promossa da Udi, Unione donne in Italia, che quest’anno si intitola:  “Attraversare l’immagine. Donne e fotografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta”, curata da Angela Madesani, che si terrà a palazzina Marfisa d’Este dal 20 settembre al 22 novembre. Un cambio sia di luogo sia di periodo dell’anno, oltre alle difficoltà date dal Covid, che hanno reso difficile la realizzazione di questa edizione.

“Questo progetto iniziato nel 1984 nacque da una proposta fatta a Franco Farina per fare una mostra su un collettivo di pittrici in occasione dell’8 marzo. La proposta di Farina fu poi di trasformarla in Biennale. Speriamo che abbia continuità, che sia la diciottesima tappa di un lungo percorso, a cui Comune e Regione non hanno mai negato supporto e impegno” ha affermato Luciana Zagagnoni di Udi, a cui è stata conferita la medaglia al merito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La mostra si configura come un appassionante percorso nel lavoro di 13 artiste fotografe, italiane e internazionali, i cui personali filoni di ricerca si sono contraddistinti, per particolare rilevanza e originalità, nell’impegno politico, sociale e di costume, documentando, in molti casi, i grandi mutamenti storici del Novecento: Paola Agosti, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Giovanna Borgese, Lisetta Carmi, Carla Cerati, Françoise Demulder, Mari Mahr, Lori Sammartino, Chiara Samugheo, Leena Saraste, Francesca Woodman e Petra Wunderlich.

“La vostra presenza significa tanto, vuol dire che quello che stiamo facendo, e non abbiamo mai smesso di fare, funziona: sapevamo che la cultura sarebbe ripartita, è un bene meritorio e necessita di un impegno mai mancato nell’amministrazione e in tutto lo staff che va a completarla – ha affermato Marco Gulinelli, assessore alla cultura -. Dopo la mostra del 2018 dedicata a Ketty La Rocca, la diciottesima edizione della Biennale Donna è dedicata alla fotografia. Il linguaggio fotografico femminile è straordinario, Pietro Donzelli diceva sempre ‘la tecnica la imparano anche i muli’: senza la passione, la visione e l’occhio tendono a decantare e a decadere”.

Punto iniziale di questa mostra è Diane Arbus, come ha spiegato la curatrice dell’esposizione, da qui si parte per un cammino, con delle scoperte nuove, come Lori Sammartino che ha prodotto libri fotografici con testi di Ennio Flaiano, e un lavoro sulla vita manicomiale, diverso da quello della collega Carla Ceratti, Lisetta Carmi che ha fotografato gli operai del porto di Genova, Giovanna Borgese che fotografò operai e fabbriche e Paola Agosti con un reportage sul Sudafrica, in anni in cui i bianchi non potevano documentare la vita dei neri, e si ritrovò costretta a fare le foto nell’unica ora della domenica mattina in cui i guardiani bianchi di questi ghetti erano a messa. La sfida è stata per Angela Madesani quella di trovare nuove scoperte, tra cui la fotografa finlandese Leena Saraste.

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