Cronaca
16 Settembre 2020
Gravissime accuse nei confronti di un ispettore e un sovrintendente che avrebbero usato violenza contro alcuni detenuti stranieri

Violenze, abuso d’autorità e odio razziale, due poliziotti della Penitenziaria a processo

di Daniele Oppo | 1 min

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La Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ferrara nei confronti di due persone di 35 anni, nomadi provenienti da fuori provincia, entrambe gravate da numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, oggi gravemente indiziate di circa quindici furti aggravati e furti in abitazione messi a segno nel 2023 a Ferrara ai danni di ignari cittadini

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Un ispettore e un sovrintendente di Polizia penitenziaria sono finiti a processo per violenza privata aggravata e abuso di autorità nei confronti di due detenuti tunisini ristretti nel carcere di Ferrara (parti offese ma ormai espulse dall’Italia) con anche l’aggravante dell’odio razziale.

Entrambi i poliziotti penitenziari – difesi dall’avvocato Denis Lovison – dopo l’udienza di martedì 15 settembre, dovranno tornare davanti al Gup Carlo Negri il prossimo 24 settembre: la pm Isabella Cavallari ha modificato il capo d’imputazione, aggiungendo nuove accuse, motivo che ha portato il difensore a chiedere i termini a difesa.

I fatti, da quello che si apprende, si sarebbero svolti negli anni tra 2014 e 2017, soprattutto in quest’ultimo anno.

Entrambi, usando la violenza sia fisica che psicologica, avrebbero cercato di costringere un detenuto a fornire informazioni su altri ristretti (violenza privata), sottoponendolo a misure di rigore – consistite in percosse – non consentite (abuso di autorità), mossi dall’odio razziale. Nei confronti di un altro detenuto, parte offesa, si sarebbero limitati solo all’abuso di autorità.

Per l’ispettore sono state integrate anche accuse di istigazione a compiere danneggiamenti nelle celle e resistenze a pubblico ufficiale, alcune in concorso con dei detenuti.

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