Politica
26 Agosto 2020
Bonaccini e Colla scrivono al Governo per stralciare o sospendere la norma del ‘decreto Agosto’ che accelera i procedimenti di fusione: “In questo momento i nostri sforzi per sostenere lavoro e occupazione con aziende protagoniste della ripresa post Covid”

Anche la Regione chiede lo stop all’accorpamento delle Camere di Commercio

di Redazione | 3 min

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Anche la Regione Emilia-Romagna chiede al Governo di fermare gli accorpamenti delle Camere di Commercio ai quali il ‘decreto Agosto’ ha anche dato un’ulteriore spinta. Lo fa con una richiesta d’intervento in sede di conversione della legge, firmata dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla.

“Chiediamo al Governo di prorogare il termine fissato al prossimo 15 ottobre per chiudere la complessa vicenda della riorganizzazione delle Camere di Commercio – affermano presidente e assessore -. In particolare, ci riferiamo agli accorpamenti previsti per Ravenna e Ferrara da un lato, e per Piacenza, Parma e Reggio Emilia dall’altro. Sono processi che, in questa fase particolarmente critica per il mondo economico, pensiamo possano essere ragionevolmente spostati più avanti nel tempo. Adesso tutti i nostri sforzi, assieme a quelli del sistema economico-produttivo emiliano-romagnolo, devono essere concentrati a sostenere lavoro e occupazione, affinché le imprese possano essere protagoniste della ripartenza post Covid”.

Bonaccini e Colla chiedono lo stralcio o almeno la sospensione dell’articolo 61 del ‘decreto Agosto’ che accelera perentoriamente il percorso di aggregazione delle Camere di Commercio, dando tempo 60 giorni per completare la fusione, pena la gestione commissariale.

In Emilia-Romagna, il mancato intervento sul Decreto comporterebbe – nel caso di mancato accorpamento, dal prossimo 14 ottobre – la nomina da parte del Ministero dello Sviluppo economico di commissari, per le Camere di Commercio di Piacenza, Reggio Emilia e Parma, nonché per quelle di Ferrara e Ravenna.

Il provvedimento del Governo preme sull’acceleratore per l’applicazione della riforma del sistema camerale, contenuta nel Decreto legislativo 219/2016, che prevede in tutto il Paese, tra l’altro, la rideterminazione territoriale delle Camere di commercio, che da 105 dovranno passare a 60.

“In questo momento– aggiungono Bonaccini e Colla- la nostra principale preoccupazione è salvare imprese e posti di lavoro. Condividiamo quindi le preoccupazioni di Enti locali e associazioni di categoria sui rischi di depotenziare in questa fase nevralgica le Camere di Commercio. Non siamo ancora usciti dall’emergenza, e non ci pare sia questo sia il momento giusto per sostenere un delicato confronto tra territori, istituzioni e rappresentanze associative. Perché ora è necessario affrontare insieme il tema di come favorire la ripresa economica”.

“Quando saremo usciti da questo tunnel – concludono il presidente della Regione e l’assessore allo Sviluppo economico – vorremmo poter affrontare non solo il tema delle aggregazioni tra Camere di Commercio, ma anche confrontarci sul ruolo del sistema camerale regionale. Ma, per ora, chiediamo al Governo di non aggiungere un altro elemento di delicatezza ad un quadro già di per sé molto problematico come quello rappresentato dall’attuale situazione economica”.

“La priorità in questa fase è quella di salvare le imprese, sostenerle e creare posti di lavoro. Ho sempre pensato che salvaguardare l’autonomia della Camera di Commercio di Ferrara fosse importante per il nostro territorio. Lo ribadisco ora con convinzione, dopo che quasi due anni fa per prima ho posto il problema portandolo sui tavoli regionali”, aggiunge Marcella Zappaterra, capogruppo del Pd in Regione.  “Sostengo convintamente, quindi, la battaglia che la senatrice Paola Boldrini sta portando avanti in queste settimane in Parlamento con il ricorso contro l’inammissibilità di tre emendamenti al Decreto Agosto, volti proprio a tutelare l’autonomia della Cciaa di Ferrara da quella di Ravenna. E – prosegue Zappaterra – condivido la richiesta del Presidente della nostra Regione e della Conferenza Stato-Regioni, Stefano Bonaccini, affinché il termine del 15 ottobre, stabilito unilateralmente dal Governo per la riorganizzazione del sistema camerale, sia prorogato. Oggi le priorità su cui concentrarci a ogni livello, sono altre”.

Su Ferrara-Ravenna, conclude Zappaterra, “penso che si tratti di un accorpamento che penalizzerebbe fortemente due Enti virtuosi e performanti e che, in questo momento delicato, sarebbe oltremodo controproducente perché assorbirebbe il personale delle due Camere, impegnato solitamente a supporto delle imprese, nel disbrigo di una grande mole di burocrazia”.

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