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18 Agosto 2020
Ilaria Mantovani del Csr Ju-Jitsu insegna: "Ogni fallimento è un punto di partenza per arrivare ancora più in alto domani"

Arti marziali, gli alti e i bassi di una campionessa

di Redazione | 3 min

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La brillante campionessa di arti marziali Ilaria Mantovani si racconta con orgoglio e soddisfazione evidenziando il rapporto speciale che la lega alla materassina. Nata a Bologna nel 2003 e residente a Calderata di Reno, comincia con lo scoprire la passione per questa disciplina verso gli 11 anni e solo dopo un anno inizia a sbocciare, quando dopo molto tempo e allenamento inizia a praticare il ju-jitsu a livello agonistico. Un astro nascente che già così giovane, nonostante un primo periodo di blocco, ha lasciato le prime tracce che segnano la prospettiva di un grande futuro.

Il ju jitsu, per lei, non si limita a una semplice passione, sfocia nell’oltre perché in grado di sollevarla in ogni situazione. A seconda dei momenti di gioia e di momenti tristi, esso può alimentare la sua felicità o, ancora, rincuorarla attraverso un meccanismo di sfogo. Non è, però, sempre facile. Difatti, l’atleta afferma che nelle prime gare, non appena saliva sul tatami, si presentava una sorta di blocco che le impediva di eseguire al meglio la sua performance, e ovviamente ciò non le consentiva l’ottenimento di grandi soddisfazioni.

Poi la svolta. “Il mio atteggiamento nei confronti delle competizioni è cambiato – incalza Ilaria – non s’è più presentata l’ansia da prestazione con conseguente stomaco chiuso e batticuore continuo. Mi son predisposta ad accettare ogni verdetto, vittoria o sconfitta, pur di essere consapevole di aver dato il massimo. La serenità mi è cominciata ad essere di grande aiuto. L’agitazione se n’è andata via pian piano lasciando posto al desiderio di confrontarmi con persone sicuramente più esperte di me”.

E i risultati sono stati prestigiosi. La prima gara importante che riesce a vincere è il German Open del 2018, a Gelsenkirchen, portando a casa la medaglia d’oro nella categoria 52 chili Under 18 femminile. In seguito – per quanto riguarda le competizioni internazionali – vince anche il Maribor Open in Slovenia, evento di tutto rilievo, dove l’atleta si distingue con un nuovo oro nel vaza e nel fighting 57 chili. Tanta la soddisfazione per questa campionessa, che attraverso la tanta dedizione e passione, la porta a entrare nella nazionale per la prima volta nel 2019.

Con grandissima preparazione partecipa, sempre nel 2019, all’European Championship a Heraklion (Grecia) uscendone felicemente vittoriosa. A novembre dello stesso anno, non stanca, ottiene un gradino sul podio ancor più di valore. Ai mondiali ad Abu Dhabi, la campionessa europea in carica raggiunge la medaglia di bronzo nella categoria fighting system women under 18 meno, 52 chili, e un argento nella categoria fighting system women under 18, 52 chili.

Tutta la bravura di questa campionessa è rivolta anche agli altri: “Aiuto il mio istruttore nella sua palestra – come fanno anche le altre cinture nere – a seguire le persone da un punto di vista tecnico, soprattutto i bambini. Insegnare e spiegare mi permette di migliorare continuamente e di approfondire lo studio di molte tecniche”. Non può mancare un pensiero significativo: “Non finirò mai di ringraziare la mia famiglia per avermi sempre supportata e i miei maestri che continuano a insegnarmi tutto”.

Guardando avanti, la giovane atleta ambisce a continuare gli allenamenti da un punto di vista agonistico per tentare di entrare nuovamente in nazionale e avere l’occasione di vivere ulteriori esperienze, che la portino a provare emozioni forti come quelle degli europei e dei mondiali. In un futuro ancora più lontano, invece, si parla del desiderio di aprire una propria palestra, ma nel frattempo brama di continuare a dare il massimo anche negli studi, frequentare il liceo e un domani realizzare questo suo sogno.

La conclusione? “Ogni fallimento incorpora il seme di un successo equivalente. In sostanza, le sconfitte e le delusioni che subisci oggi sono quelle che ti permetteranno di arrivare in alto domani. Non bisogna mai arrendersi e lasciarsi buttare giù”.

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