Spal
14 Agosto 2020
Il nuovo mister è chiaro: "L'obiettivo è quello di fare un campionato competitivo con un bel calcio, non giochiamo per l'estetica ma saremo concreti"

Inizia l’era di Pasquale Marino alla Spal

di Redazione | 5 min

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Intensità, voglia di riscatto e senso di appartenenza. Sono queste le basi sulle quali Pasquale Marino, il nuovo allenatore della Spal, vuole riportare entusiasmo ad una Ferrara sportiva ancora scottata dalla brutta retrocessione dopo tre anni di A.

Non è un mistero che già da diverse settimane la dirigenza spallina corteggiasse l’esperto allenatore con ben 274 partite di B allenate alle spalle, ed oggi il primo approccio con la realtà spallina è stato schietto e positivo. Il difficile ora starà nel mettergli a disposizione una rosa consona alle caratteristiche del suo gioco, ma logicamente andranno rispettate le tempistiche del mercato a maggior ragione ora che le cessioni hanno la massima priorità.

Il primo a presentare il nuovo mister è il ds Giorgio Zamuner: “Sono molto felice per averlo portato a Ferrara, l’amicizia tra me e Mezzini (storico collaboratore di Marino ndr.) esula da questo discorso perché conosco Marino da molto tempo. Mi piace il suo calcio propositivo, ha compreso le difficoltà iniziali nella costruzione della squadra e l’unica richiesta che ha fatto è stata quella di avere giocatori adatti al suo gioco. Sono convinto che farà divertire. Poi sul mercato: “Non ho novità sostanziali, il nostro è un gioco di incastri ed abbiamo avuto occasione di ragionare adesso anche col mister”.

Poche parole da parte del presidente Mattioli, che non si esime dal tirare qualche frecciatina alla precedente guida tecnica: “Ho conosciuto l’allenatore martedì, in una riunione di un paio d’ore e il primo impatto è stato molto positivo. Faremo un lavoro assieme sulle scelte che dovranno essere condivise. La squadra dovrà essere giusta per darci soddisfazioni il prossimo anno. Vorrei lavorassimo tutti assieme, qualcosa che ad inizio dell’anno scorso non è successo. Vedremo un gioco diverso a livello di modulo rispetto agli ultimi anni, con forse più passaggi verso la porta avversaria che al nostro portiere. Non vedo l’ora di iniziare”.

Il microfono va poi al nuovo allenatore, Pasquale Marino: “Sono contento che la Spal abbia pensato a me. È una piazza ambita ed una società importante, con delle strutture che permettono una migliore organizzazione. Sono felice per la correttezza che c’è stata, mi è stata chiesta la disponibilità subito prima della fine del campionato. C’è stata pazienza e fiducia in me, già avevo comunicato all’Empoli l’intenzione di non proseguire data la situazione difficile non avendo potuto lavorare col mio staff ed i miei preparatori. Per il prosieguo avevo la necessità di lavorare con loro ed è stata una delle prime richieste fatte in modo da poter esprimere tutto quello che ho dentro. Sappiamo le difficoltà in questo anno particolare sulla costruzione della squadra, ci sono tempi ristretti. Ho chiesto di avere a disposizione giocatori che hanno il giusto entusiasmo per ripartire, psicologicamente si fa un passettino indietro e vanno trovati subito gli stimoli. In B servono intensità ed agonismo per poi far emergere i valori tecnici”.

E ancora: “L’obiettivo è quello di fare un campionato competitivo con un bel calcio, non giochiamo per l’estetica ma saremo concreti. Sappiamo che ci sono società importanti, cercheremo di fare al meglio e nei playoff cercheremo di comprare un rigorista visto come mi è andato l’ultimo (ride ndr.). Aldilà delle battute vogliamo calciatori con la voglia di affrontare questo campionato”. Cercheremo i organizzare la prima amichevole dopo una decina di giorni dall’inizio del ritiro”.

Marino ha un’idea di gioco precisa, ma non è un integralista: “Sul modulo possiamo lavorare sul 4-3-3, a Frosinone con Dionisi e Ciofani però giocavo con loro vicino alla porta. Con due attaccanti centrali possiamo variare, costruiremo la squadra con giocatori adatti”.

Inevitabilmente i tempi saranno dilatati per la costruzione della rosa:” Le caratteristiche dei giocatori in rosa sono adatte a noi, in tanti dovranno dare la disponibilità ma purtroppo anche a fine mercato può succedere qualcosa. Spero che alla fine non ci si debba privare di giocatori che oggi hanno dato la piena disponibilità a restare oggi. Come qualità dell’organico, tutti hanno le caratteristiche per far bene in B. Tutto parte dalla testa, compatibilmente con l’aspetto economico. Con gli stimoli giusti sono giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere, poi nei prossimi giorni parlerò con loro e vedrò chi ha voglia di rivalsa. C’è comprensibile delusione nei tifosi e dobbiamo trasformarla in carica e voglia di riscattare un’annata non positiva.”

Marino ha da anni al suo fianco un ex spallino come Massimo Mezzini: “Mi ha sempre parlato di Ferrara molto bene, ce l’ho sul groppone da anni e sono stato costretto a sopportarlo fino ad adesso (ride ndr.). Saranno in quattro nello staff, alcuni devono ancora liberarsi. Lavorare con persone che conosco ribadisco che è fondamentale”.

Le ultime battute sono per alcuni giocatori già visti e sulle porte aperte agli allenamenti: “Ho allenato Di Francesco al Pescara e Paloschi per poco al Parma. Ha voglia e lo conosco bene, spero rimanga con questo entusiasmo e questa carica. Mi riesce più facile lavorare sul lato psicologico quando si vincono le partite. Di solito non faccio sempre allenamenti a porte chiuse, chiudiamo solo gli ultimi due giorni per provare qualche situazione particolare ma per il resto mi piace la vicinanza dei tifosi”.

Marino, in mattinata, è stato raggiunto al telefono dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, per dargli il suo personale “benvenuto” in città. “Siamo felici di accogliere una personalità di grande esperienza. Sono sicuro che a Ferrara si troverà bene”, ha detto il primo cittadino. Dal tecnico sono arrivate parole di grande apprezzamento per la città. In particolare il mister ha raccontato di aver già colto l’occasione di una prima visita e si è detto positivamente stupito dalla bellezza del centro storico e dalla vivacità del territorio.

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