Politica
13 Agosto 2020
Per la consigliera comunale mancano "dignità, preparazione e senso di responsabilità"

Bonus a parlamentari, Peruffo (Fi): “Ennesima prova di una classe dirigente inadeguata”

di Redazione | 2 min

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Paola Peruffo

Sta suscitando ampio dibattito e, nella maggior parte dei casi, anche enorme sdegno, la scoperta dell’assegnazione del bonus 600 euro a parlamentari appartenenti a vari schieramenti. Sullo scottante tema interviene la consigliera comunale Paola Peruffo (Forza Italia) per la quale è “difficile, se non impossibile, trovare una giustificazione”.

“Caso analogo per i consiglieri regionali, ampiamente remunerati per la loro attività assembleare – commenta Peruffo – mentre diverso e variegato è quello di sindaci e assessori di Comuni di poche migliaia di persone, dove i compensi sono spesso inferiori a quelli di un impiegato/operaio. Chi svolge incarichi pubblici in Comuni di poche anime vive soprattutto del proprio lavoro e patisce eventi eccezionalmente negativi”.

Il discorso, però, secondo Paola Peruffo, va portato sul piano della dignità, oltre che della responsabilità politica e della legittimità. “La prima – dice – ha che fare con le singole coscienze, la seconda sconfina nei valori di un movimento che taluni hanno l’onere di rappresentare, la terza attiene al legislatore”. “Ecco, capisco lo stato di emergenza (che meriterebbe ben altri approfondimenti) e la necessità da parte del Governo di prendere povvedimenti con relativa urgenza, ma le responsabilità di chi ha emanato queste norme ‘a uso e consumo di furbetto’ esistono eccome”.

Poi la consigliera abbandona per un attimo il caso dei politici e cita i moltissimi professionisti che hanno richiesto tale bonus, “pur con dichiarazioni dei redditi da oltre 100mila euro”: “Credo sia lecito chiedersi se tutti loro siano stati alle prese con lo sforamento della propria soglia di sussistenza tale da avanzare la richiesta di sussidio. Difficile da credere e qui la responsabilità politica, o di rappresentanza, non c’entra nulla”.

Secondo Peruffo “con database complessi e interconnessi, sarebbe stata opportuna, anzi necessaria, l’adozione di strumenti di controllo preventivo (tipo Isee), per capire quali professionisti sarebbero stati da aiutare e chi no, escludendo automaticamente i percettori di redditi dalla Pubblica Amministrazione, perlomeno entro una certa cifra. Il Governo ha invece provveduto a un’elargizione a pioggia ed è stato come mettere sia il vasetto di marmellata che il cucchiaio per mangiarla nelle mani sbagliate”.

“C’è da stupirdi? Non più di tanto, direi. Fa tutto parte di un lento declino della politica italiana e dei propri rappresentanti – conclude Paola Paruffo – con una crisi valoriale evidente a tutti i livelli insieme a una trasversale mancanza di preparazione sia tecnica che morale, in cui il merito si è perso dinnanzi ad altri presupposti. L’ennesima prova tangibile di inadeguatezza dell’attuale classe dirigente – salvo rare eccezioni – di cui nessuno avvertiva il bisogno”.

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