Da anni ormai il cosiddétto “km 0” è entrato a far parte della vita quotidiana di molti italiani che possono rifornirsi dei beni alimentari direttamente provenienti dalla terra grazie ad operatori della filiera dell’agro-alimentare che pongono direttamente in vendita questi beni da loro prodotti a prezzi, qualità e bontà di indiscutibile vantaggio. È un parallelismo che ci corre anche per alcuni servizi pubblici che in forza dell’articolo V della Costituzione, e di altre norme specifiche, vengono demandati agli enti locali e ai comuni in particolare: lo definiremo come “ultimo centimetro” perché è, tra i tanti e non meno importanti servizi pubblici, quello che il cittadino può e deve sentire più vicino a se in quanto per ciò è stato pensato dal legislatore negli anni, secoli, che ci hanno preceduto. Senza indugio ci stiamo riferendo alla Polizia Locale e agli Ufficiali di Stato Civile e Ufficiali d’Anagrafe.
Queste importanti categorie patiscono una riforma e una considerazione che stentano ad arrivare, anzi, tali provvedimenti da più parti sempre annunciati sono invece costantemente dimenticati…o volutamente accantonati? L’emergenza Covid-19 e il lockdown che ci ha coinvolto tutti ci ha fatto vedere come le polizie locali e gli ufficiali di stato civile e d’anagrafe fossero comunque sempre presenti. Perché? Semplicemente in quanto le loro funzioni, per espressa previsione
normativa, non sono demandabili a terzi, perché gran parte della vita di ogni cittadino si basa sul poter accedere a questi servizi in maniera diretta e costante, di persona o, quanto meno, coronavirus permettendo, con un contatto preferenziale perché peculiare sarà la motivazione che spinge l’utente a rivolgersi a loro (soccorso in caso di incidente stradale, polizia di prossimità, polizia amministrativa locale in materia edilizia, ecc. e poi atti di nascita, di morte – durante la fase
acuta del Covid-19 non dimentichiamocelo, la gente ha continuato a nascere e purtroppo a morire – carte d’identità, trasferimenti di residenza, ecc.).
Ed è proprio lui, l’utente finale, un cittadino come noi, che in questo “ultimo centimetro” troverà sempre quelle donne e quegli uomini dei comuni pronti ad ascoltarlo e a svolgere il loro lavoro come hanno sempre fatto, con innumerevoli difficoltà, con risorse sempre più risicate, sempre in attesa di una chimera che si chiama riforma e di una speranza che si chiama giusta considerazione.
Speriamo che almeno da ogni singolo comune pervenga l’ascolto di queste lavoratrici e di questi lavoratori se ancora, come crediamo, per molti anni a venire non ci saranno provvedimenti a loro favorevoli a livello centrale. Noi, in ogni caso, continueremmo ad andare a avanti con la dignità di persone coscienziose al servizio della collettività.
Luca Falcitano, Sara Orsini, Davide Zamboni – Segreteria di Ferrara dei sindacati Diccap e Sulpl