Attualità
6 Agosto 2020
La neo direttrice sull'emergenza Covid: "Ferrara è autosufficiente per le diagnosi. Entro fine agosto la chirurgia tornerà a pieno ritmo"

Bardasi e il futuro di Cona: “Stiamo tornando alla normalità, ora l’integrazione con Ausl”

di Ruggero Veronese | 3 min

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Non è un compito facile impostare la programmazione dell’azienda ospedaliera proprio durante l’emergenza Covid-19, con tutte le problematiche pratiche, organizzative ed economiche che comporta. Ma l’obiettivo non sembra scoraggiare la nuova direttrice generale del Sant’Anna, Paola Bardasi, che assieme alla direttrice sanitaria Elda Longhitano e alla direttrice amministrativa Maria Gamberini, entrambe fresche di nomina, ha incontrato la stampa per discutere dell’attuale situazione a Cona e delle future prospettive del polo ospedaliero.

Un incontro che in cui il tema della gestione della pandemia prende ovviamente il sopravvento sugli aspetti più a lungo termine, un po’ per la sua attualità ma anche per gli effetti che l’emergenza continuerà ad avere sia sul piano organizzativo che economico per l’azienda ospedaliera. “In questi mesi siamo stati assorbiti dall’emergenza – afferma Bardasi -, ma ho trovato una squadra pronta e capace di intervenire su questo fronte. Oggi Ferrara è sede di uno dei sette laboratori regionali per le analisi, è autosufficiente dal punto di vista della diagnostica e ha la possibilità di processare 500 tamponi al giorno, che puntiamo quasi a raddoppiare a metà settembre con l’introduzione di un nuovo macchinario. Per quanto riguarda i posti letto, verranno introdotti 26 nuovi posti tra terapia intensiva e sub-intensiva, che saranno strutturali per affrontare le pandemie, come previsto dalle nuove linee guida regionali e nazionali”.

Elda Longhitano e Paola Bardasi

Secondo la direttrice generale, l’ospedale sta recuperando la sua piena funzionalità per quanto riguarda le attività ordinarie, con gli interventi chirurgici che dopo essere scesi al 46% di quanto programmato durante i primi mesi della pandemia stanno ora “tornando ai livelli di norma” (89% entro fine agosto). Sempre in tema di Covid, Bardasi spiega l’introduzione di un gruppo di lavoro interno, coordinato da Longhitano, che monitorerà la situazione all’interno dell’ospedale e studierà l’evolversi della situazione epidemiologica.

Per quanto riguarda gli aspetti economici, Baradasi e Gamberini spiegano che l’azienda ha sostenuto 20 milioni di spese aggiuntive rispetto alle previsioni di bilancio, mentre altri 28 milioni sono venuti a mancare a causa degli incassi ridotti (13 milioni dalle degenze, 14 dalle visite ambulatoriali e poco meno di un milione dagli incassi dei ticket). Per quanto riguarda i mancati incassi occorre però sottolineare che le prestazioni mediche in questione sono soltanto rimandate o sono state effettuate in altri ospedali, e quindi gli incassi rientrano o rientreranno comunque nel “sistema della sanità” che fa capo alla Regione, che provvederà a bilanciare le risorse che spettano ai vari ospedali. Il vero impatto economico per il Sant’Anna sarà quindi secondo Bardasi molto più vicino ai 20 milioni derivanti dalle spese aggiuntive che ai 48 milioni che risulterebbero sommando spese e mancati incassi.

Maria Gamberini

Emergenza Covid a parte, Bardasi fa alcune digressioni sullo sviluppo degli ospedali, a partire dalla possibilità di nuovi ampliamenti edilizi “anche attraverso un prefabbricato” per “portare fuori dall’ospedale alcuni ambulatori”. L’azienda dovrà a questo proposito presentare un piano di sviluppo alla Regione, che verrà valutato in settembre, puntando anche sulle nuove e più snelle procedure che verranno introdotte dal Decreto Semplificazioni.

Non manca poi la questione dei ‘superdipartimenti’ integrati con l’Ausl già avviati dal suo predecessore Tiziano Carradori. Un tema che si incrocia con la futura fusione tra le due aziende, dal momento che “attualmente i nove dipartimenti funzionano bene, poi secondo me dovremo ragionare con l’Usl per quanto riguarda la loro completezza. La fusione è possibile solo attraverso una nuova legge, ma nel frattempo possono comunque operare in modo integrato”. Una questione che si aggancia direttamente al tema della creazione di un punto di primo soccorso in corso Giovecca, con Bardasi a spiegare che “occorrerà ragionare insieme all’Usl: nell’anello dell’ex Sant’Anna ci sono già diversi servizi presenti, ma insieme alla dottoressa Calamai dovremo valutare il completamento del percorso”.

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