Scienza e tecnologia
6 Agosto 2020

AI: come programmare un sistema di trading automatico

di Redazione | 4 min

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Un linguaggio di programmazione standard è il punto di partenza per la creazione di un sistema di trading, per la quale è necessario programmare in maniera appropriata un software ad hoc. La progettazione di un trading system ovviamente non è un’attività che si possa improvvisare da un giorno all’altro, perché oltre all’implementazione in un codice è necessario tenere conto anche delle fasi di test. Ma qual è la procedura precisa da seguire? Prima di capirlo, andiamo alla scoperta di uno dei tanti software di trading automatico che si possono trovare sul mercato: Bitcoin Profit.

Che cos’è e a che cosa serve Bitcoin Profit

Bitcoin Profit è un software per il trading automatico che promette a chi lo utilizza guadagni giornalieri piuttosto elevati. Ricordando che prima di iniziare a usare questo programma conviene sempre dare uno sguardo alle recensioni e ai commenti degli utenti sul web, occorre sottolineare che la registrazione alla piattaforma è molto semplice e veloce: tutto quel che bisogna fare è digitare nome e cognome, insieme con il proprio numero di telefono e il proprio indirizzo di posta elettronica. Come si vede, non occorre fornire dati riguardanti il conto in banca e la carta di credito: una garanzia di sicurezza.

La nascita di un sistema di trading automatici

Per la creazione dei trading system automatici è necessario fare in modo che le regole del sistema vengano convertite in un codice che possa essere compreso e riconosciuto dal computer. Le regole vengono implementate in una piattaforma di trading: attualmente sono tanti i programmi che sono in grado di supportare il trading automatico. Il pregio più significativo dei sistemi di trading automatico è rappresentato dal fatto che dopo che è stato individuato un sistema redditizio il singolo trader non è più costretto a intervenire, fino a quando non ci sarà bisogno di un cambiamento per effetto della variazione delle condizioni di mercato. In ogni caso può essere utile anche conoscere e riconoscere i potenziali punti deboli di queste soluzioni, che possono essere foriere di perdite pesanti nel caso in cui non siano programmate in modo appropriato o testate ad hoc. Va ricordato, poi, che in alcuni casi codificare regole specifiche in un algoritmo è molto complicato, se non addirittura impossibile.

Le regole e il codice

Dopo aver stabilito le caratteristiche del sistema di trading che si ha intenzione di implementare si può passare allo step seguente: le regole del sistema devono essere tradotte in un codice che risulti comprensibile per il computer. La creazione del codice corrisponde alla creazione di tabelle e variabili a cui deve essere attribuito un valore; le variabili sono degli oggetti che l’utente definisce al fine di conservare i dati. Al tempo stesso, in questa fase devono essere fornite le istruzioni che occorrono per la manipolazione dei dati affinché i risultati che si ricavano possano venire impiegati per prendere delle decisioni.

Come si testa un sistema di trading automatico

Quasi tutte le piattaforme di trading consentono di eseguire sia i test logici che i test tecnici. Il backtesting è l’esempio più celebre di test logico: in sostanza prevede di applicare a dati del passato il sistema di trading che si è creato per verificare se risulterebbe redditizio, se sono presenti degli errori nelle regole che gli sono state assegnate e quali sono le condizioni in cui potrebbe dare i profitti più elevati. Il sistema dovrebbe essere testato su diversi titoli e azioni, così da prevenire il fenomeno di iper ottimizzazione: è ciò che si verifica quando la performance è strettamente legata a parametri e settaggi precisi che in passato hanno funzionato bene ma che non possono più essere adattati al futuro a causa della scarsa flessibilità del sistema. I test tecnici, infine, sono quelli che servono a individuare errori, come per esempio la mancanza di un elemento di programmazione, che potrebbero impedire al codice di funzionare.

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