Politica
29 Luglio 2020
Bocciato l'odg del M5S contro la Cispadana. Il documento ha ottenuto il sì da ER Coraggiosa ed Europa Verde

Regione, approvato il bilancio tra soddisfazioni e critiche

di Redazione | 4 min

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L’Assemblea ha approvato a maggioranza il rendiconto generale della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2019.

“Saldo di competenza positivo tra entrate e spese di 440 milioni di euro, rispettando i vincoli del pareggio di bilancio e riducendo il debito di altri 41 milioni (oltre 236 in cinque anni), il tutto senza alzare le tasse e proseguendo anche l’azione di contenimento delle spese di funzionamento della macchina regionale: una Regione Emilia-Romagna virtuosa che rispetta i vincoli di finanza pubblica”, ha dichiarato il relatore di maggioranza del provvedimento, Gianni Bessi del Partito democratico.

Di parere opposto il relatore di minoranza Daniele Marchetti (Lega): “Rileviamo che negli anni è stata depotenziata la rete sanitaria territoriale, in particolare nelle periferie, con evidenti problemi emersi nella recente fase emergenziale: il nostro giudizio su questo bilancio, quindi, non può che essere negativo”. Critico il consigliere anche su alcune leggi approvate nella scorsa legislatura, come quella contro le discriminazioni in ragione dell’orientamento sessuale.

“Non è tutto oro quello che luccica”, ha esordito Marco Lisei di Fratelli d’Italia, che ha criticato le scelte dell’amministrazione regionale: “Un rendiconto efficace non deve generare avanzi e disavanzi eccessivi, mentre in Emilia-Romagna l’avanzo raggiunge i 440 milioni: si evidenzia quindi un’incapacità di utilizzare la totalità delle risorse a disposizione”. Il consigliere ha poi parlato di “capacità di spesa calata rispetto al 2018, così come la velocità di cassa”. Lisei è poi intervenuto sul tema delle partecipate dall’ente, parlando di “situazione debitoria e creditoria preoccupante”.

Giancarlo Tagliaferri, anche lui di Fdi, ha invece affrontato il tema della gestione dell’emergenza sanitaria: “Abbiamo dovuto subire limitazioni della libertà, alcune legittime e condivisibili altre meno legittime, anche, a nostro avviso, per tacitare le critiche, considerato che anche i dati diffusi durante l’emergenza in certi casi sono sembrati finalizzati a zittire le opposizioni e a creare un clima di terrorismo sanitario (come è stato chiamato), che ci è sembrato sfociare, in certi casi anche recenti, in un nuovo modello di autoritarismo politico”. Il consigliere ha poi parlato della situazione in corso: “La nostra economia è oggi allo stremo, le scuole non sono ripartite e, a fronte di quello che emerge dalle dichiarazioni e dai media, la ripartenza potrebbe essere un disastro e anche il fallimento del nostro modello sanitario è sotto gli occhi di tutti”. Per Tagliaferri “il rischio è quello di paralizzare la nostra comunità, di cancellare la fiducia nel futuro e quindi di bloccare ogni stimolo a intraprendere e a investire”.

Emiliano Occhi (Lega) ha invece parlato, sempre sul tema partecipate, del “rischio che la governance di queste strutture si orienti sempre più al privato”. Il consigliere ha quindi chiesto all’amministrazione regionale, in particolare sulle partecipate nelle fiere della regione, “di contribuire a valorizzare la componente pubblica”. Ha anche sollecitato, sempre sulle fiere, “particolare attenzione sulle fusioni”.

Silvia Piccinini (Cinquestelle) ha invece richiesto al governo regionale, con la presentazione di un ordine del giorno, “di abbandonare il progetto dell’autostrada a pedaggio Cispadana a prescindere dall’analisi costi-benefici, ricollegabile all’impegno che la Regione Emilia-Romagna ha preso con il concessionario: mentre i costi e i benefici dovrebbero essere calcolati anche alla luce degli effetti dell’inquinamento da traffico sull’aria e conseguentemente sulla salute dei cittadini”. La consigliere chiede quindi di trasformare queste risorse “in investimenti diretti al potenziamento della mobilità sostenibile”. Piccinini sollecita poi l’Assemblea “a sostenere anche finanziariamente i temi ambientali”.

Iniziativa, quella dei Cinquestelle, che ha raccolto il favore di Igor Taruffi (Emilia-Romagna Coraggiosa), “la nostra posizione è nota da tempo”, e di Silvia Zamboni (Europa Verde), “siamo da sempre contrari alla Cispadana”. Critiche invece Marcella Zappaterra (Pd), “chiediamo di aprire i cantieri in fretta per un’opera che è prioritaria per i territori coinvolti”, e Giulia Pigoni (lista Bonaccini), “la Cispadana è un’opera strategica per i nostri territori, che speriamo di portare a casa il prima possibile”.

Al termine della discussione l’assessore al Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo Calvano ha parlato di “molti obiettivi raggiunti con questo rendiconto che chiude un quinquennio”. A partire “dalla riduzione della tassazione e del debito regionale”. Ha poi spiegato che “i numeri che portiamo oggi nel rendiconto sono utili ad affrontare i mesi e gli anni che ci aspettano: questa elevata capacità gestionale è evidenziata anche dagli indicatori di performance finanziaria, che rilevano un alto grado di realizzazione delle entrate e delle spese previste (oltre 90 per cento)”.

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